La Chime/Frb Collaboration, con la partecipazione di astronomi del Mit, ha rilevato un ‘battito cardiaco’ proveniente da miliardi di anni luce di distanza dalla Terra: uno strano segnale radio di origine indeterminata che ha persistito fino a tre secondi, 1000 volte di più delle esplosioni intense di onde radio che, con provenienza astrofisica sconosciuta, vengono classificate come fast radio burst (Frb).
Intercettato dal radiotelescopio interferometrico Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment (Chime), in Canada, ed etichettato come Frb 20191221A, il segnale è attualmente l’Frb di più lunga durata mai captato, con il più chiaro schema periodico osservato finora. Nei tre secondi di persistenza, il team ha rilevato, infatti, raffiche di onde radio che si ripetono ogni 0,2 secondi: picchi periodici straordinariamente precisi come quelli di un cuore che batte.Una pulsazione cosmica la cui periodicità suggerisce ai ricercatori che la sorgente del segnale possa essere una stella di neutroni, una pulsar o una magnetar, situata in una galassia lontana.I risultati della ricerca sono pubblicati su Nature.Scoperti per la prima volta nel 2007, i segnali Frb osservati fino a oggi sono costituiti da episodi unici, ovvero singole esplosioni di onde radio ultra-luminose che durano pochi millisecondi prima di spegnersi. Dopo la scoperta dei un primo Frb periodico ma molto casuale, nel 2019 è stato intercettato Frb 20191221A, il primo segnale Frb con una periodicità straordinariamente precisa.Un tratto distintivo simile a quello delle pulsar e delle magnetar della nostra galassia, ma con la grande differenza di essere oltre un milione di volte più luminoso.

«Chime ha rilevato molti Frb con proprietà diverse, da quelli generati all’interno di nubi molto turbolenti, a quelli che sembrano trovarsi in ambienti puliti – afferma Daniele Michilli del Mit –  Dalle proprietà di questo nuovo segnale, possiamo dire che intorno a questa sorgente c’è una nube di plasma che deve essere estremamente turbolenta» .

Gli astronomi sperano, ora, di catturare altri scoppi da Frb 20191221A, e perfezionare la comprensione della sua sorgente. Rilevando altri segnali periodici da essa, inoltre, il suo battito cardiaco potrebbero essere utilizzato come orologio astrofisico. Quando una sorgente di Frb si allontana dalla Terra, la frequenza e il modo in cui cambiano i picchi di tali segnali radio potrebbero, infatti, essere usati per misurare la velocità di espansione dell’universo.

 

Immagine in evidenza: dettaglio del grande radiotelescopio Chime. Crediti: Chime, con backgorund realizzato dal Mit