È noto che le aree costiere sono tra le aree geografiche maggiormente soggette a profonde trasformazioni: sia per questioni di carattere climatico-ambientale (come l’innalzamento del livello del mare, oppure l’azione demolitrice di onde e correnti marine), sia per l’intensificarsi delle attività antropiche (per esempio, l’urbanizzazione delle coste).
Per far fronte all’insieme di problematiche legate al fenomeno dell’erosione costiera, è nato il progetto Space for Shore, finanziato dall’Esa e che prevede il coinvolgimento di un consorzio di società europee che operano principalmente nel campo del monitoraggio costiero-terrestre sfruttando la tecnologia Sar e di telerilevamento ottico.
Per la prima fase del progetto, il delta del Danubio è stato scelto tra le principali aree di interesse, in quanto considerato patrimonio culturale dell’umanità e riserva della biosfera; a tal proposito, Terrasigna e Sfântu Gheorghe Marine and Fluvial Research Station (due società romene appartenenti al consorzio suddetto) hanno elaborato e analizzato più di duecento immagini satellitari, compresi i dati acquisiti nelle missioni Copernicus Sentinel-2, Landsat 5 e Landsat 8. Si tratta di immagini e dati che mostrano e confermano le profonde trasformazioni che ha subìto il delta nell’arco di 30 anni.
I risultati di questa ricerca (presentata all’European Space Agency’s 2022 Living Planet Symposium) mostrano che, dal 1990 al 2020, gli eventi erosivi hanno provocato un ritiro della costa di 330m (che si traduce in circa 11 metri di erosione costiera all’anno).
«Le capacità offerte dalle missioni satellitari e la finezza raggiunta dagli strumenti sviluppati – ha dichiarato Sorin Constantin, ricercatore della Terrasigna) – sono preziose per una migliore gestione delle aree costiere, non solo nella regione del Delta del Danubio, ma anche per località turistiche nel sud della Romania. Qui, a causa dell’intensificarsi dell’erosione, sono state adottate misure per contrastare la perdita di superficie balneare […] Si spera che fornire alle autorità analisi dettagliate sulle dinamiche costiere, con l’aiuto dei satelliti di osservazione della Terra, porti a un migliore processo decisionale in termini di protezione costiera».
«L’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change – ha aggiunto Olivier Arino, Senior Advisor per la Direzione dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA – prevede un aumento dell’innalzamento del livello del mare che va da mezzo metro a un metro entro la fine del secolo […] Grazie ai dati satellitari disponibili e al progetto Space for Shore, siamo in grado di fornire informazioni aggiornate basate su prove per l’entità dell’erosione per i gestori costieri in tutta la regione».
In alto: Diapositiva del delta del Danubio, acquisita il 31 luglio 2021 in seno alla missione Copernicus Sentinel-2.
Crediti immagine: Esa