La Nasa ha temporaneamente sospeso le consuete attività extraveicolari (Eva) sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Lo ha deciso la Commissione consultiva per la sicurezza aerospaziale (Asap), a seguito di un episodio di fuoriuscita di acqua nell’elmetto delle tute avvenuto lo scorso marzo in una Eva eseguita da Raja Chari e Matthias Maurer.
Mentre proseguono le indagini, saranno permesse dunque, le uscite strettamente necessarie o di emergenza, dopo un’attenta valutazione di bilanciamento del rischio. Intanto, per qualsiasi evenienza sono stati progettati dei cuscinetti in grado di assorbire le fuoriuscite d’acqua e sono già a disposizione sulla Stazione orbitante. Per analisi più dettagliate sulle Emu, o Unità di mobilità extraveicolare, che è la definizione propria delle tute per attività esterne, bisognerà attendere che rientrino dallo spazio; ai primi di giugno, con il prossimo cargo di SpaceX diretto sulla Iss, le Emu saranno riportate a Terra per la revisione. La Commissione non ha ancora stimato quanto tempo ci vorrà per l’indagine, ma operazioni extraveicolari non erano comunque state pianificate per l’anno in corso.
Le perdite d’acqua nei caschi, ha spiegato la Nasa, sono state per anni un problema intermittente; quella più pericolosa avvenne nel 2013 a scapito dell’astronauta italiano Luca Parmitano. La Commissione per la Sicurezza valuta già da tempo di sostituire le attuali tute, con le X-Emu, che in previsione dei prossimi sbarchi sulla Luna, permettono anche una maggiore mobilità. Mentre lo sviluppo delle nuove tute prende forma, l’utilizzo delle Emu è esteso fino al 2028.