355 giorni. Tanto è durata la permanenza da record sulla Stazione Spaziale Internazionale per l’astronauta della Nasa Mark Vande Hei, rientrato sulla Terra oggi con un atterraggio assistito da paracadute nella steppa del Kazakistan, alle 17.28 ora locale.

Giunto al laboratorio orbitante il 9 aprile 2021, Vande Hei ha superato di 15 giorni il tempo complessivo del volo spaziale singolo più lungo di un astronauta americano, record detenuto fino a oggi da Scott Kelly.

Rimanendo nello spazio ininterrottamente per quasi un anno intero, Vande Hei ha sperimentato a bordo della Iss 5.680 orbite complessive attorno alla Terra per un totale di oltre 240 milioni di chilometri percorsi, assistendo alla visita di quindici veicoli spaziali o moduli verso la Stazione orbitante.

«La missione di Mark non è solo da record, ma apre anche la strada ai futuri esploratori umani sulla Luna, Marte e oltre», ha detto l’amministratore della Nasa Bill Nelson.

Da sinistra a destra: l’astronauta Nasa Vande Hei e i due cosmonauti russi Anton Shkaplerov e Pyotr Dubrov.

Il viaggio di rientro di Vande Hei, è stato effettuato insieme ai due cosmonauti russi Anton Shkaplerov e Pyotr Dubrov, iniziato nelle prime ore del mattino quando la navicella Soyuz MS-19 si è sganciata dal modulo russo della Iss Rassvet. Dopo lo sganciamento, sulla Iss si è conclusa ufficialmente la Expedition 66, decretando l’inizio di Expedition 67, comandata da Tom Marshburn.

Non solo Vande Hei ma anche il cosmonauta Dubrov, rientrando oggi, ha concluso una permanenza di 355 giorni nello spazio. Tuttavia la sua permanenza in orbita non è un record russo. Valery Polyakov ha, infatti, vissuto dal gennaio 1994 al marzo 1995 sulla Mir, la stazione spaziale russa, trascorrendo 437 giorni consecutivi fuori dalla Terra.

Dopo averci girato attorno migliaia di volte, il mondo su cui oggi sono atterrati Vande Hei, Shkaplerov, Dubrov è molto differente da quello che hanno lasciato nel 2021, guardando specialmente le relazioni tra Russia e Stati Uniti a causa della crisi ucraina. Nonostante questo, il rientro congiunto dell’astronauta Nasa con i due cosmonauti russi è stato effettuato come originariamente previsto.

Immagine in evidenza: La Soyuz MS-19 con tre membri dell’equipaggio dell’Expedition 66 si allontana dalla Iss mentre entrambi i veicoli spaziali orbitano in un’alba sopra l’Oceano Atlantico. Crediti: Nasa