Per anni Fobos, la luna più grande e più interna di Marte, è stata avvolta da un mistero irrisolto.
Corpo roccioso privo di campo magnetico e di atmosfera come la Luna terrestre, tuttavia si distingue per un fenomeno inaspettato: al contrario della Luna, Fobos non riflette continuamente il vento solare, il flusso di particelle cariche che la nostra stella diffonde nel sistema solare.
L’elusività del fenomeno è stata rilevata dalla sonda Mars Express, missione Esa lanciata nel 2003 per studiare il sistema Marte. Nonostante si sia avvicinato molte volte a Fobos, Mars Express ha rilevato la riflessione delle particelle solari solo in due occasioni: nel 2008 e nel 2016.
Sorpresi dal numero esiguo dei riscontri, i ricercatori si sono chiesti se il fenomeno fosse effettivamente a intermittenza oppure se ci sia stata durante i due flyby un’influenza diretta della sonda, riflettendo lei stessa le particelle del vento solare.
Per risolvere il caso, è stata escogitata un’astuta operazione. Nel 2017 sono stati eseguiti con Mars Express tre diversi voli spaziali in una regione piena di vento solare ma in assenza di Fobos.
I flyby simulati hanno visto la sonda Esa replicare le stesse operazioni e manovre di controllo, compresa un’identica apertura dei pannelli solari, eseguite nel volo del 2016, quando Mars Express ha segnato l’ultimo rilevamento del fenomeno riflessivo.
I ‘falsi’ flyby non hanno rivelato alcuna influenza della sonda sulle particelle in arrivo, suggerendo così che la riflessione rilevata nel 2008 e nel 2016 fosse proprio a causa di Fobos.
Un risultato che conferma ulteriormente anche il valore del contributo italiano alla missione Mars Express, per la quale Asi ha fornito un supporto tecnologico fondamentale.
L’elettronica dello strumento di imaging Aspera-3, con cui la sonda ha osservato le particelle riflesse da Fobos, è stata sviluppata in Italia dall’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario di Roma.
I risultati ora ottenuti suggeriscono che le superfici di Fobos si siano evolute in modo diverso da quelle della Luna terrestre, sollevando ulteriori e intriganti domande sulle peculiarità del sistema marziano.
Immagine in evidenza: Infografica dei flyby reali e “finti”di Mars Express (crediti: Esa)