Nella sera del 21 ottobre, SpaceX ha svolto i primi test d’accensione statica di uno dei due motori montati sul prototipo Ship 20 del veicolo Starship. Prime prove, svolte nel sito di Boca Chica in Texas, che hanno portato all’accensione per almeno due volte e per diversi secondi di uno dei motori a vuoto: il Raptor Vacuum, nuova variante del motore Raptor caratterizzato da un ugello molto più grande e ottimizzato per fornire la spinta necessaria nello spazio. Un altro passo avanti verso il primo volo orbitale.
Come confermato su twitter da Elon Musk, amministratore delegato di SpaceX, l’alta pressione della camera del motore Raptor ha permesso di testare il prototipo anche a livello del mare. Il nuovo veicolo Starship sarà dotato di un gigantesco Booster, chiamato Super Heavy, un primo stadio che vedrà 29 motori Raptor nella sua configurazione finale.

Tuttavia, mentre SpaceX accende i motori, si scalda anche il dibattito intorno alla valutazione ambientale delle attività di lancio orbitale che la Federal Aviation Administration (Faa) sta eseguendo per il sito di Boca Chica, per concedere una licenza di lancio. L’agenzia Faa ha rilasciato, lo scorso 17 settembre, una bozza di valutazione ambientale programmatica (Pea) in cui si analizza l’impatto che deriverebbe dall’evoluzione delle attività previste nel sito di Boca Chica, destinato, secondo i piani di SpaceX, a ospitare presto numerose operazioni di lancio per i voli orbitali attorno alla Terra di Starship, anche con il nuovo Super Heavy. In seguito, la Faa ha aperto un processo di dibattito pubblico a cui lo stesso Elon Musk aveva invitato a partecipare.

Molti cittadini intervenuti si sono mostrati forti sostenitori dei progetti della società SpaceX, valutando il sito di lancio di Boca Chica critico per il futuro spaziale della nazione nello spazio. Paragonandolo al contesto ambientale del sito di lancio a Cape Canaveral, ne hanno inoltre minimizzato l’impatto ambientale, sottolineando come i benefici economici di avere SpaceX nella zona superino qualsiasi rischio ecologico 

Al contrario, gli oppositori più critici sostengono che gli impatti ambientali siano già ora significativi e che la bozza del Pea sottovaluti come le attività dei lanci orbitali aumenterebbe il loro peso ecologico. La bozza da un lato sottolinea, infatti, come molti dei fattori, dalla qualità dell’aria e dell’acqua, fino al rumore e agli effetti visivi, potrebbero essere mitigati attraverso misure delineate dallo stesso rapporto. Dall’altro, la bozza stessa sottolinea la peculiarità del contesto ecologico in cui il sito di lancio di Boca Chica si trova: una zona costiera adiacente al Golfo del Messico circondata da terreni pubblici ecologicamente unici, principalmente paludosi e sabbiosi, di proprietà del Texas Parks and Wildlife Department e dello U.S. Fish and Wildlife Service.
Spiccano, ad esempio, le colline di argilla conosciute come ‘lomas’, dove vivono piante rare e fauna terrestre in pericolo di estinzione a livello federale. L’impatto potenziale, se non già concreto, su questi habitat naturali altamente fragili è l’ostacolo più grande per i piani di SpaceX.

Gli oppositori vorrebbero una richiesta da parte della Faa dello sviluppo da parte di SpaceX di una dichiarazione d’impatto ambientale (Eis), una revisione ambientale più dettagliata, prima di rilasciare una licenza di lancio, che richiederebbe mesi o potenzialmente anni.
Un eventuale stravolgimento per i piani di SpaceX, già ampiamente in ritardo rispetto alla tabella di marcia che l’azienda di Elon Musk si era data.

Immagine in evidenza: Ship 20 di SpaceX accende un motore Raptor durante un test di accensione statica del 21 ottobre, crediti SpaceX.