47 minuti, tanto è durata la spinta fuori programma del Multipurpose Laboratory Module che ha destabilizzato la Stazione Spaziale Internazionale. Incidente che ha obbligato la NASA a rimandare il lancio di un volo commerciale previsto per oggi.

Il 29 luglio alle 18.34 ora italiana, un’imprevista accensione dei propulsori del modulo russo, chiamato anche Nauka, ha fatto perdere, 8 minuti dopo, il controllo dell’assetto alla Stazione orbitante a cui è agganciato. Il più grande laboratorio russo mai messo in orbita, lanciato 8 giorni prima anche per trasportare sulla ISS il braccio robotico Era, è attraccato intorno alle 15.30 del 29 luglio. 3 ore dopo si sono avviati i suoi propulsori per ragioni sconosciute, spostando così la Stazione fino a 45 gradi fuori allineamento. Un movimento alla deriva registrato fino a mezzo grado al secondo, ma fortunatamente caratterizzato da un’oscillazione attorno all’asse, quindi non troppo preoccupante.

L’assetto è stato ripristinato solo alle 16.29 grazie a un doppio intervento da parte dei controllori russi: spegnere i propulsori di Nauka, ora inibiti per sicurezza, e arrestare la deriva tramite i propulsori del modulo Zvezda e della navicella cargo Progress MS-17, entrambi russi.

Durante l’incidente i cosmonauti russi a bordo della stazione si stavano preparando ad aprire il portello del modulo Nauka. In quel momento i propulsori si sono avviati. Fortunatamente non erano ancora entrati nel modulo, non subendo così alcuna conseguenza. Tutti gli astronauti a bordo sono così rimasti incolumi. Tra loro anche Thomas Pesquet, astronauta ESA incaricato di accogliere il braccio robotico Era sulla Stazione Spaziale.

Intanto la NASA, così come Mosca, continua le indagini per comprendere i motivi dell’inaspettata accensione dei propulsori, mentre conferma che la quantità di propellente utilizzato per ripristinare il controllo dell’assetto non desta preoccupazioni visto che le riserve della Stazione non sono esaurite.

«I controllori di volo – ha dichiarato Joel Montalbano, responsabile del programma ISS della NASA – si allenano regolarmente per imprevisti come questo e hanno lavorato rapidamente per risolvere il problema».

Intanto a Cape Canaveral, in Florida, è stata bloccata la nuova navetta Cst-100 Starliner di Boeing pronta per il secondo test orbitale, rimandato non prima del 3 agosto. NASA vuole assicurarsi che la Stazione Spaziale Internazionale sia in una configurazione stabile e pronta per il suo arrivo.

Una breve posticipazione, per nulla simile ai 14 lunghi anni di attese e ritardi che Era ha registrato prima del suo lancio. Ma anche l’ultima fase del viaggio verso la ISS non si dimostra così ottimale per il braccio robotico: il modulo Nauka su cui è ospitato, infatti, ha registrato diversi problemi tecnici non limitati al sistema di propulsione, già appena raggiunta l’orbita il 26 luglio. Risolti dai controllori russi prima dell’attracco, gli inconvenienti avevano lasciato comunque alcune preoccupazioni sulla sicurezza della manovra di attracco, riuscita poi senza problemi, ma solo fino all’inaspettato avvio dei propulsori di tre ore dopo. Ulteriore suspense prima di vedere il braccio robotico europeo “camminare” lungo il segmento russo della ISS: un totale di 6 moduli compreso l’imprevedibile Nauka.

Credit immagine in evidenza: Roscosmos