Correva l’anno 2001, quando un europeo varcava per la prima volta la soglia della Stazione spaziale internazionale. La Iss aveva aperto i battenti da 5 mesi e lui era Umberto Guidoni, un italiano, in missione con la Sts-100 dello Space Shuttle.

Guidoni era stato selezionato nel 1990 dall’Agenzia spaziale italiana e dalla Nasa come backup di Franco Malerba e successivamente per un primo volo nel 1996 come specialista di carico insieme a Maurizio Cheli, in occasione del secondo lancio del satellite al guinzaglio Tethered TSS-1R. Nel 1998, quando l’Esa diede vita al corpo astronauti europeo, ne divenne membro.

Dopo un addestramento come mission specialist il 19 aprile 2001 partiva a bordo dello Shuttle Endeavour per un volo di 11 giorni che lo ha consacrato primo tra gli europei ad entrare nella Iss.

Per l’Italia fu un volo doppiamente importante in termini di presenza: oltre a Guidoni, a bordo della navetta viaggiava uno dei moduli logistici Mplm (Multi-Purpose Logistics Module) al suo debutto in orbita, il Raffaello. L’Mplm rifornì la Iss con 4 tonnellate di equipaggiamento e rifornimenti, tra cui alcuni dei primi carichi utili sperimentali destinati al laboratorio statunitense Destiny. «Fino a quel momento i rifornimenti portati alla Stazione comprendevano essenzialmente elementi necessari alla costruzione della Iss e il materiale destinato ad aumentare il volume e la capacità della struttura. Questo volo di rifornimento segna l’inizio dell’utilizzazione scientifica della Stazione», spiega Umberto Guidoni in un commento riportato dall’Agenzia spaziale europea.

Fu lo stesso Guidoni, tramite il braccio robotico dello Shuttle ad effettuare la delicata manovra di estrazione del modulo dalla cargo-bay della Shuttle e di aggancio al Nodo-1 dell’avamposto internazionale. All’astronauta italiano venne affidato anche il compito di installare il braccio robotico canadese Canadarm2.

Frutto di un accordo bilaterale tra la Nasa e l’Asi, i tre Mplm chiamati Leonardo, Raffaello e Michelangelo, furono sviluppati dall’Italia per dare supporto logistico alla Stazione in cambio di opportunità di volo per i nostri astronauti.

Dal 2011 Leonardo è parte integrante della Iss. Trasformato in Modulo polifunzionale permanente (Pmm) fa parte dello spazio abitativo pressurizzato made in Italy che nel segmento americano­­ rappresenta oltre la metà del totale.