Ridurre l’impatto della eccessiva luminosità di mega costellazioni satellitari sulle osservazioni astronomiche da Terra era tra gli obiettivi del seminario SATCON2 dello scorso 16 luglio.
La soluzione temporanea, in attesa di una marcata e decisa normativa, è quella di costituire un centro virtuale SatHub che fornirà gli strumenti agli astronomi per evitare l’impatto di passaggi satellitari nelle loro osservazioni o correggere osservazioni interessate da tali movimenti.
Una sorta di ‘sportello unico’ per raccogliere esigenze e capitalizzare le soluzioni, anche attraverso software avanzati di supporto per correggere le deformazioni in orbita bassa, causate dal transito di satelliti eccessivamente luminosi o per le immagini danneggiate dalle loro scie.
“Ci vorrà del tempo perché SatHub diventi una realtà” – ha affermato Meredith Rawls dell’Università di Washington, presidente del gruppo di lavoro sulle osservazioni del workshop, in una conferenza stampa su il laboratorio 16 luglio.
In ogni caso, SatHub non potrà risolvere a tutto tondo le problematiche, cui occorrono anche – e soprattutto – una regolamentazione e un processo preventivo nelle autorizzazioni.
In mancanza di norme e di regolamentazione certa, si finisce per discutere le questioni relative ad autorizzazioni e procedure nelle sedi dei tribunali. La scorsa settimana, un tribunale della corte di appello federale statunitense ha bloccato la richiesta dell’operatore VIASAT, presentata contro il potenziamento della costellazione Starlink di Elon Musk. Tra le motivazioni espresse da VIASAT, nell’istanza al tribunale, quella di una richiesta di un’analisi ambientale per gli effetti dell’impatto di Starlink sulle attività di ricerca astronomica.
In molti ritengono che le questioni di possibili impatti su altri settori, come nel caso delle osservazioni, dovrebbero essere considerate nel processo autorizzativo per il rilascio delle licenze.
Anche nel Regno Unito l’ente di regolamentazione delle telecomunicazioni sta adottando misure per affrontare potenziali problemi di interferenza tra le mega costellazioni satellitari, ma senza dare eccessivo peso alla problematica dell’interferenza di tali sistemi verso l’operato degli astronomi.
Robert Massey, vicedirettore esecutivo della Royal Astronomical Society, in una conferenza stampa del 23 luglio, spera di parlare al nuovo amministratore delegato dell’Agenzia spaziale britannica, Paul Bate. L’inerzia più volte riscontrata su questi argomenti non fa sperare in clamorosi cambi di scenari, almeno per ora.