Torna il tema della sicurezza spaziale nei rapporti tra Usa e Cina. Le ultime vicende riguardano il pericolo (evitato) di una collisione tra la stazione spaziale cinese e i satelliti Starlink. L’episodio, secondo quanto dichiara la Cina, ha costretto i taikonauti a eseguire manovre per evitare l’impatto. Nella nota indirizzata all’Unoosa – l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari spaziali – la Cina invoca il rispetto dell’art. V del trattato sullo spazio extraatmosferico per garantire la sicurezza spaziale.

Secondo Space News, la Cina avrebbe anche tentato più volte di entrare in contatto con i funzionari statunitensi via e-mail senza ricevere risposte.

La questione è tornata in auge durante gli appuntamenti con la stampa, che con regolarità si tengono a cura di Zhao Lijian, portavoce del Ministero degli Esteri. In quello del 10 febbraio scorso, il giornalista della Phoenix Tv ha chiesto al portavoce quale fosse la posizione ufficiale della Cina su quanto dichiarato dagli Stati Uniti, e cioè di non aver mai ricevuto informazioni prima della segnalazione cinese all’Unoosa.

«La Cina stava adempiendo all’obbligo internazionale sancito dall’articolo V del Trattato sullo spazio extra-atmosferico informando l’Onu del pericoloso avvicinamento dei satelliti Starlink alla propria stazione spaziale che minacciava la sicurezza degli astronauti cinesi in orbita. I satelliti Starlink non comunicano per tempo le loro strategie e intenzioni di manovra. Di conseguenza, la parte cinese è stata costretta a implementare il controllo preventivo per evitare le collisioni – ha dichiarato Zhao Lijan – Dopo gli incidenti, le competenti autorità cinesi hanno tentato più volte di raggiungere la parte statunitense via e-mail, ma non hanno ricevuto risposta. Ora gli Stati Uniti tentano di utilizzare la cosiddetta ‘soglia dei criteri di collisione di emergenza’ per spostare le responsabilità e distogliere l’attenzione. Non stanno mostrando un atteggiamento responsabile come potenza spaziale. Inoltre, non sono in grado di fissare unilateralmente una soglia di criteri di collisione di emergenza», ha concluso il portavoce.

Puntuale la risposta degli  Stati Uniti, che negano i tentativi di contatto da parte della Cina con lo United States Space Command o con gli operatori di Starlink-1095 e Starlink-2305 oppure con qualsiasi altra entità statunitense, per condividere informazioni o preoccupazioni sull’accaduto prima della nota verbale dalla Cina al Segretario Generale, sottoscrivendo tali dichiarazioni nella notifica statunitense, a sua volta depositata presso Unoosa.

Inoltre, da parte statunitense si dichiara che l’analisi del 18° Squadrone di controllo spaziale della Us Space Force non ha trovato prove di un rischio ravvicinato da parte di nessuno dei satelliti Starlink alla stazione spaziale cinese, tale da soddisfare ‘la soglia dei criteri stabiliti di collisione di emergenza’. Se tali approcci avessero soddisfatto quei criteri, gli Stati Uniti avrebbero fornito una notifica direttamente al punto di contatto cinese designato.

Sarà un problema di comprensione sui dettagli della ‘soglia dei criteri di collisione di emergenza’ o un gioco delle parti, fatto è che la questione della sicurezza spaziale è nuovamente al centro di un ‘non dialogo’ tra Cina e Stati Uniti. Resta però la posizione ufficiale cinese per il tramite del portavoce del Ministro degli Esteri sulla richiesta di condividere linee di comunicazione più formali con gli Stati Uniti sulla sicurezza spaziale, al fine di stabilire un meccanismo d’informazione definito e condiviso e misure concrete per evitare che tali eventi possano ripetersi.

In apertura: Tianhe (letteralmente ‘Armonia Celeste’) l’area abitativa della stazione spaziale cinese. Crediti: Cnsa