Più di due miliardi di dollari da scontare sul contratto NASA per il lander lunare. La proposta da capogiro è della Blue Origin di Jeff Bezos.

In una lettera dello scorso 26 luglio, indirizzata all’Amministratore  della NASA Bill Nelson, Bezos dichiara di rinunciare fino a due miliardi di dollari, oltre che pagare una missione dimostrativa se la NASA dovesse dare alla società un contratto per lo Human Landing System – HLS.

La Blue Origin rivendica un contratto come quello che SpaceX di Elon Musk ha ricevuto ad aprile scorso, per sviluppare e dare dimostrazione di un lander lunare con equipaggio.

La questione della disputa per l’assegnazione di almeno due contratti per lo HLS era finita sui banchi del Senato americano che, a giugno, ha approvato un finanziamento di 10.032 miliardi, che finora non è legge perché la Camera del Congresso americano non si è ancora pronunciata.

Secondo Jeff Foust di Spacenews, Jeff Bezos sarebbe pronto ad aiutare la NASA nei suoi vincoli di bilancio e riportare il programma Artemis su un percorso più competitivo, credibile e sostenibile.

Blue Origin effettuerebbe, sempre a proprie spese, nell’orbita terrestre bassa, una missione esplorativa dell’elemento di discesa lunare per pianificare lo sviluppo e ridurre i rischi. A questa offerta si aggiungerebbe una dimostrazione di atterraggio lunare senza equipaggio, già incluso nel “piano di base” per lo sviluppo del sistema di atterraggio lunare.

Le contestazioni delle due società escluse – Blue Origin e Dynetics – sono arrivate sul tavolo del Government Accountability Office, che si pronuncerà nel merito il prossimo 4 agosto.

Il contratto con SpaceX è sospeso in questo momento in quanto contestato, ha detto Nelson in un webinar del Washington Post, tenutosi il 21 luglio.

La ricerca di consenso, ma soprattutto di finanziamenti, non si arresta e l’amministratore della NASA continua a chiedere al Congresso sovvenzioni aggiuntive per garantire il coinvolgimento di più soggetti privati.

Ad oggi, si conosce la richiesta che la NASA ha avanzato al Congresso – pari a 5,4 miliardi di dollari in finanziamenti aggiuntivi per supportare un secondo fornitore di HLS. Una richiesta che non sembra trovare riscontro alla Camera del Congresso americano, orientata a un incremento del finanziamento di soli 150 milioni di dollari in più rispetto alla richiesta dell’agenzia spaziale americana.

 In apertura: immagine Nasa.