Il Sole suona come una campana di cui ora conosciamo nuove note.

Nel 1962 si osservano per la prima volta le macchie della superficie del Sole oscillare verso l’interno e l’esterno della Stella, con un periodo di circa 5 minuti. Il risultato è un’apparente vibrazione caotica del Sole.

Negli anni 70 si comprende la causa del fenomeno: queste brevi oscillazioni sono dovute alle onde sonore generate e intrappolate all’interno della stella. Una risonanza di note alte che nasce dalle fluttuazioni della pressione per il costante e turbolento movimento della materia sotto la superficie solare.

Previste già più di 40 anni fa, le oscillazioni di periodo molto più lungo, le note basse, non erano state identificate sul Sole fino ad oggi. Analizzando 10 anni di osservazioni del Solar Dynamics Observatory, un team di fisici solari del Max Planck Institute e dell’Università di Göttingen ha scoperto oscillazioni globali con periodo paragonabile a quello della rotazione del Sole, ossia 27 giorni.

Per identificarne la natura, si sono utilizzati modelli informatici per osservare la struttura tridimensionale completa delle oscillazioni di lungo periodo. Ciò che è emerso è di nuovo la risonanza sotto la superficie solare delle onde sonore, oltre alla causa della loro esistenza: la rotazione differenziale del Sole, ossia il fenomeno per cui equatore e poli non ruotano alla stessa velocità angolare.

Il team ha osservato decine tipologie di oscillazione, ognuna con periodo e caratteristiche spaziali specifici. Alcune oscillazioni hanno velocità massima ai poli, altre alle medie latitudini. Altre ancora all’equatore, specifica categoria di oscillazioni chiamate Rossby che il team aveva già identificato nel 2018.

Lo studio delle oscillazioni lunghe permetterà di conoscere i processi turbolenti quindi la struttura dinamica all’interno de Sole, così da poter fornir migliori previsioni meteorologiche a lungo termine nello spazio.

 

Crediti immagine in evidenza: MPS/Z-C Liang