Hayabusa2 ha portato a casa il suo tesoro. Ad annunciarlo via Twitter la stessa agenzia giapponese che ha confermato la presenza di un grande numero di particelle nella camera di campionamento A.
Gli scienziati hanno dato un primo sguardo all’interno della capsula recapitata a terra dalla sonda e i risultati sembrano essere molto promettenti.
Stando a quanto dichiarato nel tweet si tratterebbe del prelievo effettuato nel corso della primo touchdown sull’asteroide Ryugu avvenuto nel febbraio 2019. Nei prossimi giorni sarà verificato forse il campione più atteso, quello recuperato nel secondo contatto avvenuto l’11 luglio successivo, durante il quale Hayabusa2 dovrebbe aver catturato frammenti di sottosuolo di Ryugu, i primi del suo genere prelevati da una sonda su un asteroide.
La Jaxa non ha ancora annunciato quando inizierà ad analizzare i frammenti raccolti da Hayabusa2. Poiché gli asteroidi sono resti primordiali del sistema solare, gli scienziati sperano che lo studio dei campioni di Ryugu possa fornire informazioni importanti sulle dinamiche della formazione del nostro sistema planetario.