E’ un’immagine psichedelica quella che la Nasa ha realizzato per festeggiare i cinque anni di missione della sonda Juno. Il 4 luglio 2016, la navicella spaziale Juno è arrivata su Giove per sbirciare attraverso le dense nubi del pianeta gigante gassoso e rispondere alle domande sulle origini del nostro Sistema Solare.

Dal suo arrivo, Juno ha fornito agli scienziati un tesoro di dati sulle origini del pianeta, le strutture interne, l’atmosfera e la magnetosfera. Prima missione ad osservare la profonda atmosfera e l’interno di Giove, offrendo visioni abbaglianti delle nuvole colorate del pianeta e delle lune galileiane.

A bordo della sonda Juno trovano posto numerosi strumenti scientifici, tra cui due a partecipazione italiana con supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana: lo strumento JIRAM, realizzato in Italia dalla Leonardo e guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica; e lo strumento di radioscienza KaT (Ka-band Translator), realizzato da Thales Alenia Space e guidato dall’Università La Sapienza di Roma.

Mentre gira intorno a Giove, Juno la cui vita operativa è stata estesa fino al 2025, fornisce conoscenze fondamentali per comprendere la formazione del nostro sistema solare, il sistema gioviano e il ruolo che giocano i pianeti giganti nel mettere insieme i sistemi planetari altrove.