La missione Neowise continuerà a dare la caccia ad asteroidi e comete per altri due anni. Lo ha deciso la Nasa, estendendo la vita operativa della sonda fino a giugno 2023. «Utilizzando telescopi terrestri – ha affermato Bill Nelson, amministratore della Nasa – sono già stati scoperti oltre 26.000 asteroidi vicini alla Terra, ma ce ne sono molti altri da scoprire. Miglioreremo le nostre osservazioni dallo spazio con Neowise e, in futuro, con NEO Surveyor, in grado di intercettare mi modo rapido gli asteroidi sconosciuti rimanenti e identificare asteroidi e comete potenzialmente pericolosi, prima che diventino una minaccia per noi».
Lanciato nel 2009 come missione Wise (Wide-field Infrared Survey Explorer), il telescopio spaziale ha osservato l’intero cielo con lunghezze d’onda infrarosse, rilevando asteroidi, stelle e alcune delle galassie più deboli visibili nello spazio profondo. Wise ha completato la sua missione primaria quando ha esaurito il suo refrigerante criogenico ed è stato messo in ‘letargo’ nel febbraio 2011. Le osservazioni sono riprese nel dicembre 2013, quando il telescopio spaziale è stato riproposto dalla Planetary Science Division della Nasa come Neowise, per identificare asteroidi e comete in tutto il Sistema Solare, con particolare attenzione a quelli che passano vicino all’orbita terrestre.
Gli asteroidi vengono riscaldati dal Sole e rilasciano il calore sotto forma di debole radiazione infrarossa. Studiando questa ‘firma’, gli scienziati possono rilevare le dimensioni di un asteroide e confrontarle con le misurazioni delle osservazioni effettuate dai telescopi ottici a terra; queste informazioni possono aiutarci a capire quanto sia riflettente la sua superficie, fornendo anche indizi sulla sua composizione.
Ad oggi, Neowise ha fornito una stima delle dimensioni di oltre 1.850 Neo (Near Earth Object), aiutandoci a comprendere meglio questi oggetti. A marzo 2021 la missione ha effettuato 1.130.000 osservazioni a infrarossi confermate di circa 39.100 oggetti in tutto il Sistema Solare dal suo riavvio nel 2013. I dati della missione sono condivisi liberamente dall’archivio guidato da Ipac/Caltech e i dati hanno contribuito a oltre 1.600 studi recensiti.