Nuovi sviluppi per NEO Surveyor, il futuro protagonista della caccia agli asteroidi per la difesa planetaria. Il telescopio spaziale a infrarosso della NASA è stato promosso alla fase di prototipazione ingegneristica, per le ultime prove prima della fabbricazione.

Largo 50 centimetri, NEO Surveyor renderà più veloce ed efficace la caccia spaziale agli oggetti vicini e potenzialmente pericolosi. La sua fotocamera a luce infrarossa sarà in grado di scoprire e caratterizzare il 90% di asteroidi e comete dalle dimensioni di 140 metri in su, entro 48 milioni di km dall’orbita terrestre.  NEO Surveyor sarà attivo nei dieci anni successivi al suo lancio, atteso per il 2026. Destinato a 1,5 milioni di chilometri da noi, potrà guardare davanti e dietro il percorso orbitale della Terra, tenendo per la prima volta gli occhi aperti giorno e notte, rispetto ai tradizionali telescopi ottici a terra, così come del suo predecessore NEOWISE.

Inoltre, avrà la possibilità di sorvegliare le regioni più vicine alla direzione del Sole e grazie l’infrarosso rileverà le tracce di calore che gli asteroidi, corpi scuri difficilmente scrutabili contro il nero dello spazio, rilasciano perché irradiati dal Sole.

In attesa dei prossimi sviluppi di NEO Surveyor, la NASA si prepara alla missione DART, prima dimostrazione in assoluto di una deflessione di un asteroide tramite impattatore cinetico in orbita terrestre. Primo esperimento di difesa planetaria dell’umanità, la Missione DART lancerà il prossimo inverno la navicella che nell’autunno 2022 impatterà un sistema binario di asteroidi: due oggetti innocui a 11 milioni di chilometri dalla Terra che faranno da cavie per dimostrare la nostra capacità di regolare velocità e percorso di futuri oggetti potenzialmente minacciosi.

Lo sforzo per la difesa planetaria è congiunto e internazionale: insieme alla navicella NASA viaggerà anche il mini-satellite LICIACube di ASI e ARGOTEC, per documentare da vicino gli effetti dell’impatto e l’evoluzione dei detriti generati. Nel 2024 ESA lancerà, infine, la missione HERA, sonda che dovrà concludere le indagini e i rilevamenti sulla scena dell’incidente per affinare la tecnica di deflessione per future reali necessità di difesa.

Crediti immagine in evidenza: NASA/JPL-Caltech