È indubbio che siamo di fronte ad un problema di sovrapproduzione. Invisibile a occhio nudo e relativamente conosciuto, ma che minaccia il nostro futuro nello spazio: i detriti spaziali.

È attualmente in fase di sviluppo una sorta di certificato di sostenibilità, una “Valutazione della sostenibilità spaziale” che cercherà di mettere mano al problema, valutando e selezionando gli operatori spaziali sulla base della sostenibilità delle loro prodotti, aumentando la trasparenza dei loro contributi alla protezione dell’ambiente spaziale e incoraggiando e riconoscendo comportamenti responsabili.

L’iniziativa globale, lanciata dal World Economic Forum, è la prima del suo genere. In una situazione in cui nessun governo o autorità ha il potere di stabilire e far rispettare rigide regole di comportamento per tutte le organizzazioni spaziali, questo progetto promette di essere un punto di svolta.

Proprio come per l’efficienza energetica e le etichette nutrizionali ora comuni su articoli per la casa, prodotti alimentari e beni di consumo, lo Space Sustainability Rating (SSR) chiarirà ciò che le singole aziende e organizzazioni stanno facendo per sostenere e migliorare la salute dell’ambiente oltre la Terra.

L’iniziativa SSR è stata sviluppata negli ultimi due anni dal Forum, dall’ESA e da un team congiunto guidato dallo Space Enabled Research Group del MIT Media Lab, con la collaborazione di BryceTech e dell’Università del Texas ad Austin.

Il sistema di valutazione SSR valuterà la sostenibilità degli operatori di volo spaziale in base a fattori che vanno dalla condivisione dei dati, alla scelta dell’orbita, alle misure adottate per evitare collisioni e ai piani per disorbitare i satelliti alla fine della missione alla facilità con cui i loro satelliti possono essere rilevati e identificati da terra. Saranno valutati come premianti l’aggiunta di elementi opzionali, come dispositivi di presa, che potrebbero essere utilizzati per la possibile futura rimozione attiva dei detriti.

«L’SSR mira a influenzare il comportamento di tutti gli attori del volo spaziale, in particolare le entità commerciali, e aiuta a portare nell’uso comune le pratiche sostenibili di cui abbiamo disperatamente bisogno», afferma Holger Krag, capo del programma di sicurezza spaziale dell’ESA.

Lo Space Debris Office dell’ESA, situato presso il centro ESOC a Darmstadt, in Germania, ha studiato per anni il tema dei detriti spaziali, diventando un’autorità leader mondiale su questo tema di interesse globale.


Il ruolo dell’Agenzia nello sviluppo dello Space Sustainability Rating include l’aiuto alla definizione dell'”architettura di valutazione”, ovvero i criteri in base ai quali dovrebbero essere giudicate le missioni spaziali, e la fornitura di analisi di esperti, dati e know-how tecnico sviluppati nel corso di molti anni.

Una componente particolarmente importante dell’SSR è la nuova metodologia per quantificare il rischio di detriti spaziali associato a una missione. Tiene conto dell’onere aggiuntivo che la nuova missione pone rispetto alle precedenti e del suo potenziale impatto sull’evoluzione a lungo termine dell’ambiente dei detriti spaziali.

Una volta che il sistema di valutazione sarà entrato in funzione, l’ESA supporterà l’EPFL (Space Center at the Swiss Federal Institute of Technology Lausanne) scelto alla guida del progetto, nella valutazione di questo potenziale impatto per nuove missioni spaziali. L’Agenzia prenderà parte anche allo Space Sustainability Rating Advisory Board.

I satelliti sono diventati la spina dorsale delle nostre economie moderne, fornendo servizi di navigazione, telecomunicazioni, previsioni del tempo, monitoraggio del clima e trasmissioni televisive etc… La dipendenza dell’umanità dalle infrastrutture spaziali è destinata ad aumentare notevolmente con il lancio di grandi costellazioni di piccoli satelliti progettati, ad esempio, per aumentare l’accesso globale a Internet.

 

Attualmente ci sono circa 4.000 satelliti attivi in ​​orbita, inclusi gli avamposti abitati della Stazione Spaziale Internazionale e della Stazione Spaziale di Tiangong, attualmente in costruzione.