SpaceX entra nella storia con il primo atterraggio interamente riuscito realizzato dal prototipo numero 15 di Starship, la navetta che porterà i futuri astronauti prima sulla Luna e poi su Marte. Già diversi giorni prima del lancio Musk aveva parlato delle novità a bordo, accennando a centinaia di miglioramenti nel design, nel software e nei motori che avrebbero fatto la differenza per questo volo.

E così è stato. Ieri notte, alle alle 00.25 italiane, SN15 si è staccato dalla rampa di lancio di Boca Chica, in Texas e ha raggiunto quota 2 chilometri dopo circa un minuto. Dopo tre minuti e mezzo il prototipo si è spinto fino ai 10 chilometri e ha dato il via alla fase di volo statico con un solo motore. Successivamente ha eseguito la manovra belly flop, passando dalla posizione verticale a quella orizzontale.

Infine, la riaccensione del motore e l’atterraggio da manuale. Quello di ieri sera è il secondo atterraggio riuscito per SpaceX dopo SN10, esplosa dopo l’atterraggio.  Al momento SpaceX non ha ancora rivelato se SN15 volerà di nuovo, nel frattempo il successore SN16 è già in fase di completamento presso la base texana. Musk inoltre sta sviluppando una versione di Starship in grado di fungere da lander lunare. Il veicolo è già stato selezionato dalla Nasa e si è aggiudicato un finanziamento di 2,9 miliardi di dollari, anche se il contratto è sospeso per via delle proteste di Blue Origin e Dynetics che accusano l’agenzia di aver privilegiato SpaceX.

Ma le polemiche sulla missione lunare non fermano i lavori a Boca Chica. Dopo SN16, se tutto procede come previsto,  sarà la volta di SN20 che dovrebbe effettuare il primo volo orbitale, probabilmente entro quest’estate. Per ora sappiamo solo che SN20 avrà un aspetto diverso dai predecessori a partire dallo scudo termico, che ne ricoprirà la superficie, oltre a diversi miglioramenti nei sottosistemi di bordo.