A luglio dello scorso anno il rover Yutu-2 incaricato di esplorare il lato nascosto e inesplorato del polo sud della Luna nell’ambito della missione cinese Chang-e 4, aveva individuato una misteriosa sostanza simile a un gel dalla consistenza vetrosa nel cratere Von Karman. Ora un team di scienziati cinesi ha analizzato i dati raccolti dallo spettrometro e dalle telecamere di bordo scoprendo che la sostanza è in realtà roccia, più precisamente una breccia colore verde scuro che contiene tracce di minerali, vetro e regolite che ha una composizione simile a quella dei campioni collezionati dalle missioni Apollo della Nasa.
Questa sostanza è la prova principale che l’area è stata protagonista di un impatto catastrofico, in cui il calore generato ha frantumato e sciolto la roccia nella forma odierna. Dalle analisi risulta che la breccia sia costituita da plagioclasio al 45 percento, pirosseno 7 percento e olivina al 6 percento, tutti minerali comunemente reperibili sulla superficie lunare ad eccezione della sostanza vetrosa. Il rover ha anche analizzato l’area vicina al cratere rilevando che la regolite lunare è il risultato della miscela di più sostanze. Tra queste, gli ejecta, materiale granulare lanciato durante gli impatti con altri corpi che hanno contribuito a creare il vicino cratere di Finsen. Chang-e 4 è al momento la missione robotica di punta della Cina. Il rover tra i vari compiti si occupa dell’osservazione radioastronomica a bassa frequenza, del rilevamento del terreno lunare e della composizione minerale e della struttura superficiale del nostro satellite.