Finito nel dimenticatoio e poi ripescato: è questa la curiosa vicenda di Koi-5Ab, un esopianeta situato in un sistema stellare triplo, che si trova nella costellazione del Cigno, a 1800 anni luce di distanza dalla Terra. La storia della travagliata scoperta di Koi-5Ab, che finalmente si è visto confermare il suo status, è al centro di uno studio appena presentato al 237° convegno dell’American Astronomical Society, attualmente in corso in modalità virtuale; l’analisi è stata condotta dall’Istituto di Scienza degli Esopianeti della Nasa.

Il primo a cogliere le tracce di Koi-5Ab è stato il telescopio Kepler della Nasa, poco tempo dopo il suo lancio nel 2009. I dati avevano mostrato la presenza di un eventuale corpo celeste delle dimensioni pari alla metà di Saturno, in un sistema stellare multiplo. Il candidato pianeta era stato poi monitorato dagli osservatori Palomar (California), Keck e Gemini Nord (ambedue alle Hawaii) per approfondire i dati di Kepler, ma le osservazioni non avevano confermato la sua condizione. Koi-5Ab è stato il secondo pianeta candidato individuato dal telescopio Nasa, ma, dopo un iniziale entusiasmo del team di missione, è stato accantonato per la complessità del suo contesto; d’altro canto, ai ricercatori non mancavano esopianeti confermati e candidati su cui cimentarsi, visto che il telescopio ha scoperto 2394 esopianeti e 2366 esopianeti candidati.

A far uscire dall’anonimato Koi-5Ab è stato Tess, il nuovo ‘cacciatore’ di esopianeti Nasa, che nel 2018 gli ha dato un’altra chance. Il satellite, infatti, ha scandagliato una porzione di spazio già indagata da Kepler e si è imbattuto nel pianeta in questione, che è stato ribattezzato con la sigla Toi-1241b. Gli studiosi, però, si sono ricordati della vicenda di Koi-5Ab e hanno intuito che quello scovato da Tess doveva essere proprio il pianeta accantonato. Hanno quindi analizzato a fondo i nuovi dati, aiutandosi con quelli dei telescopi di terra: in particolare, collaborando con il gruppo di lavoro California Planet Search, hanno misurato le lievi oscillazioni che si producono in una stella quando un pianeta le ruota intorno ed esercita una spinta gravitazionale.

Queste misurazioni hanno portato alla conferma dello status di Koi-5Ab e a chiarire il contesto in cui si muove: il pianeta orbita intorno alla stella A, che ha una compagna relativamente vicina definita B. A e B si orbitano tra di loro ogni 30 anni, mentre C – la terza stella del sistema – orbita intorno alle prime due ogni 400 anni. Il piano orbitale di Koi-5Ab, inoltre, non risulta allineato con quello della stella B, la seconda stella più interna del sistema, che potrebbe aver prodotto il disallineamento del pianeta con la sua forza gravitazionale.

Gli autori del saggio ritengono che questo sistema stellare triplo possa fornire informazioni molto importanti sui processi di formazione ed evoluzione planetaria e che questa ricerca sia indicativa dell’importanza dell’interazione tra telescopi spaziali e di terra.

In alto: elaborazione artistica di Koi-5Ab e del suo sistema (Crediti: Caltech/R. Hurt  – Ipac)