Le sue dimensioni sono piccole, ma è grande il ruolo che rivestirà in Dart, un’ambiziosa missione della Nasa mirata alla difesa planetaria: si tratta di un corpo celeste mignon che fa parte del sistema binario dell’asteroide Didymos e sarà il target di Dart (Double Asteroid Redirection Test). Il piccolo satellite naturale finora era stato chiamato informalmente Didymos B, ma, avvicinandosi il momento dell’avvio della missione (la finestra di lancio si aprirà a luglio 2021), la comunità scientifica ha avvertito la necessità di una denominazione ufficiale per distinguere formalmente i due elementi del sistema binario. Quindi, Didymos B è stato battezzato con l’appellativo di ‘Dimorphos’ dall’Unione Astronomica Internazionale, l’organismo che attribuisce i nomi ai corpi celesti.
Nel 2022 Dimorphos sarà l’obiettivo di Dart, che darà luogo alla prima dimostrazione di una tecnologia di deviazione per la difesa planetaria dagli asteroidi; la sonda, infatti, si lancerà in un ‘impatto cinetico’ schiantandosi deliberatamente sul mini asteroide per cambiare la sua traiettoria nello spazio. Il nome Dimorphos è stato frutto di una scelta meditata che ha coinvolto gli scopritori del sistema binario e il team di Dart. L’asteroide più grande è stato inizialmente scoperto nel 1996, ma per conferirgli un appellativo ufficiale è stato necessario attendere la conferma della sua orbita, giunta nel 2003. Le ulteriori osservazioni svolte in quel periodo hanno individuato anche la presenza del suo piccolo compagno.
Dimorphos, che deriva dal greco, significa ‘due forme’ e rispecchia la condizione di questo corpo celeste la cui orbita sarà cambiata da un manufatto umano: la piccola luna sarà infatti osservata da Dart con il suo aspetto prima dell’impatto e da Hera, missione Esa che partirà qualche anno dopo, con le sembianze mutate da questo evento cruciale. La piccola luna, che ha un diametro di 160 metri, è apparsa il target più opportuno per Dart sia per la sua orbita, sia per la relativa vicinanza alla Terra nel 2022. L’impatto della sonda Nasa con Dimorphos sarà documentato da LiciaCube (Light Italian Cubesat for Imaging of Asteroids), un cubesat il cui progetto è coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana. Il minisatellite, che sarà realizzato nei laboratori della Argotec, viaggerà insieme a Dart da cui poi si separerà per raccogliere i dati relativi agli effetti dell’impatto.
Un elemento che caratterizza questa sperimentazione di fondamentale importanza per la sicurezza della Terra è lo sforzo profuso dalla comunità scientifica a livello globale: le missioni Dart e Hera infatti fanno parte di Aida (Asteroid Impact and Deflection Assessment), una collaborazione internazionale su questo specifico filone di ricerca.