Destinazione Luna. Il programma Artemis della Nasa guarda all’orbita e alla superficie lunare come nuovo traguardo per l’esplorazione umana dello spazio. In base agli attuali piani dell’agenzia statunitense e dei suoi partner internazionali, tra cui l’Italia, la prima donna e il prossimo uomo dovrebbero mettere piede sul nostro satellite nel 2024. Questa volta per restarci.
Ma in cosa consisterà il contributo italiano a questa corsa allo spazio e in che modo sarà coinvolta l’intera filiera: industria, ricerca e Università? Quali azioni sta già intraprendendo l’Agenzia Spaziale Italiana per preparare questo percorso? Per rispondere, il 18 novembre l’Asi ha organizzato il webinar “Artemis: il ruolo dell’Italia”. Il punto di partenza sono gli Artemis Accord: lo scorso 13 ottobre l’Italia è stata tra i primi firmatari al mondo di questa sfida di cooperazione internazionale. A siglare l’accordo con la Nasa, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle politiche per lo spazio Riccardo Fraccaro, che dando inizio al webinar ha sottolineato anche le potenzialità di crescita per l’economia del Paese.
«Il programma Artemis pone una sfida per una nuova industria dello spazio – ha detto Fraccaro – con la necessità di coinvolgere diversi settori. L’Italia ha le conoscenze per essere un interlocutore degli Stati Uniti nella nuova missione sulla Luna. Con Artemis noi guardiamo alle prossime generazioni.».
«Il traguardo del 2024 – ha continuato Fraccaro – è solo l’inizio e sicuramente bisognerà aspettare qualche decennio per vedere un programma Artemis completo. Il governo c’è, c’è stato fin dall’inizio: ora deve essere l’intero sistema Paese a crederci. L’obiettivo è talmente alto che ne vale la pena. In questa nuova era della New Space economy, e nuova era di esplorazioni spaziali, dovremo trovare soluzioni per sopravvivere in ambienti ostili come il suolo lunare. Questo ha come grande vantaggio quello di trovare soluzioni che poi ci serviranno sulla Terra».
Gli Artemis Accord, che seguono la Dichiarazione d’intenti sottoscritta lo scorso settembre da Fraccaro e Bridenstine, aprono all’Italia una serie di opportunità, in particolare sulla fornitura di moduli abitativi per l’equipaggio e servizi di telecomunicazione. Confermando così la capacità italiana nell’esplorazione dello spazio, costruita in decenni di impegno istituzionale e industriale.
«La partecipazione dell’Italia al programma Artemis – ha detto Giorgio Saccoccia, Presidente dell’Agenzia Spaziale italiana – non nasce dall’improvvisazione, ma da una lunga esperienza nelle attività spaziali. Se il nostro Paese è in condizione oggi di proporsi come partner di Artemis, è perché c’è un percorso italiano nelle attività spaziali».
Tutti gli aggiornamenti sul programma Artemis, sul ruolo dell’Italia e sui contratti futuri verranno dati in un’apposita sezione del sito dell’Asi, ha aggiunto il Presidente. «Grazie all’accordo Artemis – ha sottolineato Saccoccia – verranno stretti altri accordi industriali e si rafforzerà tutta la filiera del settore spazio. Un altro ambito molto importante per quanto riguarda la cooperazione internazionale spaziale è quello della space diplomacy. L’Italia sta collaborando per coinvolgere e incrementare collaborazioni con altri paesi europei meno robusti nel settore spaziale». Il Presidente dell’Asi ha poi passato in rassegna i principali contributi dell’Italia all’esplorazione spaziale, mentre il Responsabile dell’Unità Volo Umano di Asi Gabriele Mascetti si è soffermato sul futuro contributo italiano a una componente essenziale delle future missioni lunari Artemis, il Lunar Gateway.
«La partecipazione italiana al Lunar Gateway – ha detto Mascetti – riguarda una serie di progetti: il nostro Paese ha un ruolo cruciale nella realizzazione del modulo abitativo con la parte dotata di finestre, il modulo Esm di Orion, il lander logistico lunare e siamo l’unico Paese al di fuori degli Stati Uniti che contribuirà alla realizzazione del modulo human landing lunare. Inoltre abbiamo aziende italiane che collaborano con l’Esa per la costruzione di infrastrutture di servizio sulla Luna. L’Italia avrà un grande ritorno da questo programma: la possibilità di fare scienza in un ambiente unico come è accaduto sulla Stazione Spaziale Internazionale».
A sottolineare la continuità tra il l’orbita bassa della Iss e l’orbita cislunare del Gateway è stato Massimo Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia. «Il contributo italiano – ha detto – alla Stazione Spaziale Internazionale e ai suoi moduli iniziali è stato determinante per poter giocare oggi un ruolo nella costruzione di una prima stazione in orbita cislunare».
«Gli Artemis Accord – ha aggiunto la Responsabile delle Relazioni Internazionali di Asi Gabriella Arrigo – sono dei principi, degli strumenti politici non vincolanti, che confermano i principi presenti nei trattati sullo spazio delle Nazioni Unite. Gli accordi hanno lo scopo di sostenere l’esplorazione spaziale all’insegna della sostenibilità nel rispetto delle generazioni presenti e di quelle future. Inoltre riconoscono un aspetto molto importante: il valore del coordinamento multilaterale».
Il webinar è proseguito evidenziando le applicazioni future dell’esplorazione lunare per il sistema Italia, per gli istituti di ricerca e le università, per le aziende specializzate, ma anche per l’industria non spaziale.
«Stiamo valutando di avviare diverse iniziative per valorizzare la trasversalizzazione nello spazio – ha detto l’Ammiraglio Carlo Massagli, segretario del Comint – e le questioni di genere nell’esplorazione spaziale. Insieme all’Asi vogliamo proporre una giornata nazionale dedicata allo spazio, il 15 dicembre, ricorrenza del lancio del satellite San Marco 1. Inoltre, con il contributo di Asi, abbiamo individuato diversi tipi di relazioni funzionali tra i settori spazio propriamente detti e i settori non spazio. In parallelo, ci aspettiamo che prossimamente vedremo sulla Luna una serie di servizi forniti sulla Terra e di cui facciamo tutti uso quotidiano: telecomunicazioni, servizi di posizionamento e navigazione, generazione di mappe lunari, previsioni metereologiche, forniture di ossigeno, acqua ed energia, produzione in stampa 3D di parti di ricambio, servizi medici e sanitari, servizi sportivi, servizi ricreativi e così via».
A seguire, una tavola rotonda ha visto coinvolti diversi attori del panorama spaziale tra cui la Presidente del CTNA, Cristina Leone, Nicole Viola del PoliTO e l’astronauta Esa Luca Parmitano, primo italiano al comando della Iss con la missione Beyond e possibile candidato per il prossimo sbarco sulla Luna.
La Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio e la Difesa (AIAD), l’Associazione delle Imprese per le Attività Spaziali (AIPAS) e l’Associazione per i Servizi, le Applicazioni e le Tecnologie ICT per lo Spazio (ASAS) hanno concluso questa prima giornata di scambi sul ruolo dell’Italia nell’esplorazione lunare del futuro.