È stato il mio primo direttore. Era il 1988, si trattava di una radio, un’invenzione comunicativa di Walter Veltroni, che aveva chiamato un uomo di esperienza ma anche di visione del futuro, capace di confrontarsi con bravi professionisti, ma soprattutto tanti giovani alle loro prime esperienze. Come me: laureando in lettere con il desiderio di diventare giornalista. Un amico comune mi aveva presentato e lui mi ha accolto.

Finita quell’esperienza non ci siamo visti per molti anni, i social in futuro ci dettero l’opportunità di scambiare qualche saluto e opinione su quello che stava accadendo, ma fu soltanto un anno fa che tornammo casualmente ad incontrarci: l’esposizione Mediterranea a Matera che Asi e Leonardo/Telespazio hanno realizzato in occasione dell’anno in cui il comune della Basilicata fu capitale della cultura europea. Dirigeva la neorinata rivista Civiltà delle Macchine, della Fondazione Leonardo.

Sono grato di quell’occasione, ero un giovine di 24 anni che aveva avuto occasione di imparare da un Maestro di questa professione. Oggi, in questo triste giorno, sono lieto di quel giorno.