Un team internazionale formato da 60 scienziati specializzati in ghiacciai, oceani e atmosfera di diversi istituti internazionali, ha formulato nuove stime sull’impatto che lo scioglimento delle calotte glaciali potrebbe avere sui livelli del mare entro il 2100. 

Le crescenti emissioni di gas serra stanno contribuendo al cambiamento climatico, causando lo scioglimento di parte delle calotte glaciali di Groenlandia e Antartide; un aspetto che, nel caso in cui la situazione continuasse ad essere la stessa, potrebbe contribuire ad innalzare i livelli del mare globale di ben 38 centimetri entro il 2100.

Nel rapporto del 2019 del Intergovernmental panel on climate change (Ipcc), emerge che lo scioglimento delle calotte glaciali contribuisce di circa un terzo sull’innalzamento globale del livello del mare. 

Il nuovo studio, dall’Ice sheet model intercomparison project (Ismip6 ), guidato dal Goddard Space flight center della Nasa, tiene conto sia della temperatura dell’aria che scioglie la superficie delle calotte, sia della temperatura degli oceani che causa il ritiro dei ghiacciai e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista The Cryosphere. Gli scienziati coinvolti sono stati impegnati nel valutare l’impatto che il riscaldamento del clima ha sulle calotte glaciali in scioglimento, comprenderne le cause e monitorare l’innalzamento dei mari.

Queste nuove proiezioni si aggiungono alle stime già effettuate dello scioglimento delle calotte glaciali causato dal riscaldamento delle temperature avvenuto tra l’epoca preindustriale e i nostri giorni.

«Con questi nuovi risultati, possiamo concentrare i nostri sforzi nella giusta direzione e sapere su cosa è necessario lavorare per continuare a migliorare le proiezioni» ha affermato Hélène Seroussi del Jet propulsion della Nasa.

Grazie ai nuovi risultati sarà possibile formulare il sesto rapporto Ipcc che verrà rilasciato nel 2022.

Immagine in apertura: La piattaforma di ghiaccio Getz in Antartide. Jeremy Harbeck / NASA