Il guscio ghiacciato esterno di Europa si è completamente riorientato in uno degli ultimi eventi geologici registrati sulla sua giovane superficie. E’ quanto sostiene una nuova ricerca guidata da Paul Schenk della Universities Space Research Association presso il Lunar and Planetary Institute (LPI),  Secondo lo studio, i poli di Europa non sono oggi dove erano una volta e le crepe nella superficie della luna di Giove indicano che il suo guscio di ghiaccio è ruotato di 70 gradi negli ultimi milioni di anni. Oltre a supportare le prove precedenti dell’esistenza di un oceano sotterraneo, ciò implica anche che la storia geologica della superficie di Europa deve essere riesaminata.

Lo studio sostiene che i segni circolari su larga scala di Europa si sono formati durante un vasto processo di riorientamento del suo guscio esterno ghiacciato rispetto alla rotazione del suo asse, un processo noto come vero vagabondaggio polare. Questo fenomeno può accadere solo se il guscio ghiacciato è disaccoppiato, o fluttua libero, separato dal nucleo roccioso del pianeta da un oceano di acqua liquida. I risultati sono stati pubblicati il ​​29 luglio 2020 su Geophysical Research Letters.

«Il fattore chiave della nostra scoperta è che le fratture associate alla migrazione dei poli su Europa tagliano tutta la superficie conosciuta della luna. Ciò significa che il fenomeno del vero vagabondaggio è molto recente, e che il guscio di ghiaccio, così come tutte le caratteristiche formatesi su di esso, si sono spostate di oltre 70° latitudine dal punto in cui si sono formate per la prima volta», riferisce il dott. Schenk. «Se ciò fosse vero, allora l’intera storia registrata della tettonica su Europa dovrebbe essere rivalutata».

Utilizzando una combinazione di mappe globali realizzate grazie alle informazioni raccolte dalla sonda Galileo e quelli più dettagliate raccolte dalla Voyager e i dati topografici dettagliati derivati ​​da essi, un team di scienziati dell’LPI a Houston, dell’Università della California a Santa Cruz e dell’Università dell’Arizona a Tucson hanno analizzato in parallelo le grandi fratture sulla superficie di Europa e le depressioni circolari concentriche precedentemente identificate sulla superficie.

La mappatura topografica mostra che le fratture sono profonde più di 200 metri e attraversano tutti i terreni conosciuti, mostrando così che la deformazione relativa all’evento di riorientamento globale (o vero vagabondaggio polare) è stato uno degli ultimi eventi geologici verificatisi in Europa. Queste caratteristiche implicano anche che il guscio di ghiaccio galleggiante su Europa potrebbe essersi ispessito nel tempo.

«Oltre a generare caratteristiche tettoniche su scala globale, il vero vagabondaggio polare produce anche gravità su scala globale e perturbazioni di forma, che influenzano i vincoli di gravità e forma sulla struttura interna», afferma il coinvestigatore Isamu Matsuyama dell’Università dell’Arizona.

Sul finire del decennio, la sonda della Nasa Europa Clipper dovrebbe arrivare alla luna gioviana. Il satellite produrrà immagini radar e ad alta risoluzione di Europa. Tali mappe aiuteranno a determinare l’età assoluta di queste fratture e depressioni e altre conseguenze dell’evento di vagabondaggio polare che le ha create.