Il Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA ha terminato, lo scorso luglio, dopo due anni di osservazione, la sua missione primaria: fotografare il 75% del cielo stellato. Nel mettere insieme questo gigantesco mosaico, TESS ha trovato 66 nuovi esopianeti, indicando quasi 2.100 possibili candidati che ora tocca agli astronomi confermare.

Nei prossimi due anni TESS riprenderà da dove ha cominciato, osservando il sud del cielo. Ma con miglioramenti importanti al modo con cui il satellite raccoglie ed elabora i dati. Le sue camere ora acquisiscono un’immagine completa ogni 10 minuti, tre volte più velocemente rispetto a prima, consentendo di misurare la luminosità di migliaia di stelle ogni 20 secondi.

La nuova missione sarà completata nel settembre 2022. Dopo aver trascorso un anno a fotografare il cielo meridionale, TESS impiegherà altri 15 mesi per fare osservazioni a nord e per rilevare le aree lungo l’eclittica – il piano dell’orbita terrestre attorno al Sole – che il satellite non ha ancora ripreso.

Tra le scoperte più significative della missione ci sono il suo primo mondo di dimensioni terrestri che orbita nella zona abitabile della sua stella laddove potrebbe giustificare la presenza di acqua liquida in superficie.

Oltre alle sue scoperte planetarie, TESS ha osservato l’esplosione di una cometa nel nostro sistema solare, e non si è fatto mancare la vista di un buco nero in una galassia lontana che distruggeva una stella simile al Sole.