L’Universo sarebbe il 10% più omogeneo di quanto predetto dal Modello standard di cosmologia, questo quanto emerge dagli ultimi risultati di Kids riportati da un gruppo di astronomi internazionale, che vede il coinvolgimento anche dell’Italia con i ricercatori dell’Inaf, in una serie di articoli appena pubblicati sulla rivista Astronomy & Astrophysics.
Il progetto Kids ha come scopo quello tracciare la distribuzione della materia nell’Universo mappando ad alta definizione 1500 gradi quadrati del cielo notturno in quattro filtri a banda larga, utilizzando Vlt survey telescope dell’Eso Paranal observatory in Cile.
La mappatura di Kids al momento copre circa 1000 gradi quadrati di cielo, che equivalgono a circa il 5% del cielo extragalattico. Nello studio sono state utilizzati i dati di 31 milioni galassie, lontane fino a 10 miliardi di anni luce, questo significa che la luce che viene registrata è stata emessa quando l’Universo aveva la metà della sua età attuale.
Lo studio ha osservato le galassie distanti per determinare la distribuzione della materia sfruttando il weak gravitational lensing: la luce proveniente dalle galassie viene leggermente deflessa dall’effetto gravitazionale di grandi quantità di materia come quella presente negli ammassi di galassie. Grazie a questo effetto è possibile determinare la densità della materia nella distribuzione delle galassie, l’effetto tiene conto di tutta la materia dell’Universo, della quale più del 90% è composto da materia oscura e deboli gas e rimane tutt’ora invisibile.
La forza di attrazione gravitazionale generata dalla materia presente nell’Universo rende la distribuzione meno omogenea, infatti le aree con masse più grandi attirano la materia dell’ambiente circostante aumentando il contrasto con le aree vicine. L’espansione dell’Universo agisce invece contrastando questa concentrazione della materia. Entrambi questi eventi sono processi guidati dalla gravità e sono indicatori importanti per testare il Modello standard di cosmologia, il quale prevede che le variazioni di densità aumentino con l’età dell’Universo. Ma i nuovi risultati di Kids mostrano una discrepanza con il modello standard, infatti l’Universo appare quasi il 10% più omogeneo di quando previsto dal modello.
Il team avrà bisogno di altri dati per essere assolutamente certo di questi risultati e, al massimo fra due anni, verrà pubblicata la mappa completa di Kids che sarà più grande del 30% di quella attuale e includerà tutte le osservazioni. Inoltre i ricercatori potranno confrontare i risultati di Kids con quelli acquisiti a partire dal 2022 dal nuovo telescopio Rubin, che sarà 60 volte più potente del Vst, e dal satellite Euclid, missione che prevede un importante contributo italiano, che acquisirà immagini molto più nitide.
Immagine in apertura:Uno zoom su una parte della mappa di kids che mostra una sezione dell’universo di circa 1,5×1 miliardo di anni luce. Le zone con più densità sono in giallo e in rosa quelle dove è minore. Nel piccolo riquadro grigi sulla sinistra una singola immagine di Kids della Luna piena, per la scala. B.Giblin, K.Kuijken and the Kids team.