Un nuovo studio pubblicato su The astrophysical journal letters potrebbe fornirci una risposta a uno dei misteri ancora irrisolti riguardo la corona solare. Se infatti la superficie del Sole ha una temperatura di circa 5500 gradi Celsius, lo strato di gas che avvolge la nostra stella, detto corona, arriva a una temperatura di 2 milioni di gradi, oltre trecento volte più caldo che sulla superficie. Fino ad oggi nessuna ipotesi di spiegazione è stata ritenuta abbastanza soddisfacente da chiarire il perché di questa differenza di temperatura.
Uno team di scienziati del National Center for Radio Astrophysics, parte del Tata Institute of Fundamental Research ha recentemente scoperto, per la prima volta in assoluto, dei piccoli lampi radio provenienti dal Sole, dovuti a piccole esplosioni magnetiche e potrebbero spiegare il mistero della temperatura coronale. Surajit Mondal, principale autore dello studio, è riuscito a ottenere questi risultati grazie a un nuovo strumento tecnologico, il Murchison widefield array, un radio telescopio a bassa frequenza che si trova in Australia occidentale (nell’immagine in alto).
Sebbene precedentemente era stata ipotizzata la presenza di piccole esplosioni magnetiche sulla superficie solare, i molti tentavi per cercare i raggi X e gli ultravioletti generati da queste esplosioni, non avevano mai avuto successo. Le esplosioni avrebbero dovuto produrre anche lampi radio, fino a oggi non c’erano però telescopi abbastanza sensibili da poterne rilevare la presenza. Secondo lo studio questi lampi sono presenti ovunque sulla superficie solare e in ogni momento, anche nelle aree dove il campo magnetico è più debole. Secondo Atul Mohan le stime preliminari «suggeriscono che queste minuscole esplosioni magnetiche dovrebbero avere collettivamente energia sufficiente per riscaldare la corona, che è esattamente ciò che è necessario per risolvere il problema del riscaldamento coronale»