Ci sarà anche l’Europa nella prossima missione umana sulla Luna. E la sua presenza da oggi si fa ancora più essenziale. Il programma della Nasa Artemis, che punta all’allunaggio nel 2024, includerà un nuovo modulo europeo dell’Esa. Lo ha appena annunciato l’Agenzia spaziale europea, che ha siglato un contratto con Airbus per la costruzione del terzo modulo di servizio (Esm3, da European Service Module) della capsula Orion, destinata a trasportare 4 astronauti sul nostro satellite naturale.
Si tratta di una componente essenziale della navicella, che fornirà all’equipaggio tutti gli elementi vitali per soggiornare nel modulo abitativo di Orion: acqua, aria, propulsione, elettricità, regolazione della temperatura.
Orion, il veicolo che dopo oltre 50 anni permetterà il ritorno dell’uomo – e lo sbarco della prima donna – sulla Luna, è grande quanto una piccola casa. Il modulo europeo ne occuperà il primo piano, estendendosi per 4 metri di diametro e di altezza. Sarà fornito di 4 pannelli solari larghi 19 metri, progettati per generare una quantità di energia corrispondente a quella che serve per alimentare due abitazioni. Esm3 trasporterà inoltre ben 8.6 tonnellate di carburante, necessarie a rifornire il motore principale di Orion e 32 propulsori più piccoli che terranno la navicella in rotta verso la Luna e nel viaggio di ritorno a Terra.
Complessivamente, ciascun modulo di servizio europeo sarà formato da oltre 20.000 componenti: dagli elementi di supporto vitale ai motori, dai pannelli solari ai circa 12 chilometri di cavi necessari per il corretto funzionamento del sistema elettrico di Orion.
«Con questo accordo – commenta David Parker, Direttore dell’Esplorazione Umana e Robotica dell’Esa – dimostriamo che l’Europa è un partner forte e affidabile di Artemis. Il modulo europeo di servizio rappresenta un contributo cruciale, che permette la ricerca scientifica, lo sviluppo di tecnologie chiave e la cooperazione internazionale».
Airbus, già partner dell’Esa, ha realizzato anche i primi due moduli di servizio europei. Il primo sta per essere trasferito al Kennedy Space Center della Nasa per un lancio senza equipaggio il prossimo anno. L’Italia, attraverso Thales Alenia Space, ha rivestito un ruolo importante nella costruzione del modulo, realizzandone la struttura negli stabilimenti di Torino. Il secondo modulo europeo è invece attualmente in produzione nella sala di integrazione di Airbus a Bremen, in Germania. Con la costruzione del terzo modulo di servizio, l’Esa rende ancora più cruciale il suo ruolo nel programma Artemis.
«Il terzo modulo europeo di Orion – commenta Gabriele Mascetti, responsabile dell’Unità Volo Umano e Microgravità dell’Agenzia spaziale italiana – ha una rilevanza particolare perché permette all’Europa di pagarsi la propria quota di accesso alla Stazione Spaziale internazionale. Esm3 è infatti fornito dall’Esa alla Nasa come pagamento in cambio della sua partecipazione alla Iss. Allo stesso tempo, il modulo permette all’Europa di avere un ruolo chiave nell’esplorazione umana dello spazio oltre la bassa orbita terrestre, dal momento che è il modulo di servizio del nuovo veicolo americano per il trasporto di astronauti nello spazio profondo. Esm3 sarà anche il modulo di servizio della prima missione umana sulla Luna dai tempi delle missioni Apollo».
Alla vigilia del primo lancio con equipaggio della capsula Crew Dragon, tappa fondamentale per la partnership Nasa-SpaceX che definirà il futuro del volo umano, ecco che l’Europa si guadagna una posizione di primo piano nell’esplorazione lunare. Essenziale anche il ruolo delle aziende italiane. «L’Italia – conclude Mascetti – ha un ruolo di primo piano nella realizzazione dell’Esm3: a carico delle nostre industrie, che vantano ormai una credibilità riconosciuta a livello internazionale, sono la realizzazione della struttura, del controllo termico e della Power Control and Distribution Unit. L’Italia detiene in tutto circa il 25% dello sviluppo industriale dei moduli di servizio di Orion».