Da anni la sua esistenza viene messa in dubbio e poi confermata da nuove intuizioni, ma finora, nessuna è riuscita a dimostrare l’esistenza dell’enigmatico pianeta nove che dovrebbe nascondersi al di là di Nettuno. Ora uno studio della Cornell University ha ipotizzato una teoria molto più radicale delle precedenti: e se il pianeta nove non fosse mai stato osservato proprio perché non è pianeta ma un buco nero primordiale?
La teoria potrebbe essere plausibile dato che questi oggetti primordiali ipotetici formatesi durante i primi istanti del Big Bang potrebbero avere la massa di un pianeta e non quella di una stella. Se il pianeta nove fosse un buco nero primordiale avrebbe dimensioni trascurabili e sarebbe troppo piccolo e buio da scovare per la potenza dei nostri telescopi. Tuttavia potrebbe essere individuato in altri modi, ad esempio inviando micro sonde dalla massa di 100 grammi in grado di tramettere segnali regolari e una volta giunte nel suo raggio i segnali sarebbero dilatati dalla gravità.
La parte complessa sta nel fatto che per cronometrare i segnali dei veicoli ci sarebbe bisogno di un orologio atomico minuscolo, che al momento non è ancora stato costruito. Una seconda alternativa potrebbe essere inviare segnali semplici ai radiotelescopi ad alta risoluzione che potrebbero misurare lo spostamento delle loro traiettorie. Ma in questo caso il vento solare potrebbe sopraffare qualsiasi effetto gravitazionale. Insomma, le speculazioni sul pianeta nove non sembrano finire qui e dovremo aspettarci altre teorie bizzarre nel prossimo futuro in attesa di nuove tecnologie che permetteranno di risolvere il mistero legato alla sua esistenza.