Dopo aver documentato i voli di Ingenuity per il rover della missione Nasa Mars 2020 Perseverance è il momento di fare scienza. Atterrato su Marte il 18 febbraio scorso , ha attivato la camera Watson posizionata all’estremità del suo braccio robotico e ha scattato una serie di immagini delle rocce circostanti. Successivamente lo zoom della Mastcam-Z ha ripreso altri dettagli del terreno. A questo punto lo strumento laser Supercam è entrato in azione con il suo laser, che ha colpito alcune rocce per permetterne l’analisi chimica.
Questi strumenti insieme agli altri della suite consentono agli scienziati di saperne di più sul cratere Jezero e di concentrarsi su aree che potrebbero nascondere dettagli interessanti dal punto di vista scientifico. In particolare i ricercatori vorrebbero scoprire se le rocce sono sedimentarie come l’arenaria, o ignee, ovvero derivate dall’attività vulcanica.

Le rocce immortalate da Perseverance immortalate dalla Mastcam-Z il 27 aprile. Crediti: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS
Rilevare la natura di questo materiale è importante perché alcune rocce sedimentarie – formatesi in presenza di acqua sabbia, limo e argilla – sono più adatte alla preservazione della firme biologiche e consentono agli scienziati di avere una panoramica dell’area.
Uno dei fattori che complica l’impresa di Perseverance, è il vento, che ha eroso le rocce ricoprendole di sabbia. Fortunatamente l’estremità del braccio robotico è dotato di una superficie abrasiva che può livellare la superficie delle rocce, rivelando gli strati più profondi. Una volta compiuto questo passaggio è previsto l’intervento degli astri strumenti, Pixl (Planetary Instrument for X-ray Lithochemistry) e Sherloc (Scanning for Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals), che effettueranno le analisi chimiche e mineralogiche. I campioni di materiale verranno conservati all’interno di appositi contenitori in attesa delle prossime missioni di sample return, che li preleveranno per riportarli sulla Terra.
In apertura: La collina di Santa Cruz situata all’interno del cratere Jezero fotografata dalla Mastcam-Z lo scorso 29 aprile. Crediti: NASA / JPL-Caltech / ASU / MSSS