Una ‘girandola’ che spicca in un denso disco di gas e polveri, situato intorno ad un astro ‘teen ager’: è questo lo scenario che si è presentato ad un team internazionale di astronomi, impegnato a studiare la stella Ab Aurigae. Il contesto, indicativo della presenza di un pianeta che si sta formando, è stato osservato con il telescopio Vlt (Very Large Telescope) dell’Eso; i risultati dell’indagine, coordinata dall’Osservatorio di Parigi, sono stati appena pubblicati su Astronomy & Astrophysics (articolo: “Are we witnessing ongoing planet formation in Ab Aurigae? A showcase of the Sphere/Alma synergy”).

L’osservazione riveste grande importanza perché potrebbe costituire la prima evidenza diretta di un pianeta che si sta affacciando alla vita. I processi che portano alla nascita degli esopianeti sono ancora poco conosciuti e gli studiosi sono a caccia di sistemi giovani, come quello di Ab Aurigae, per cercare di ‘catturare’ proprio il momento in cui questi corpi celesti cominciano a dare segni di sé. Le immagini realizzate per la ricerca mostrano una spettacolare spirale di gas e polveri che si snoda intorno alla stella (distante dalla Terra 520 anni luce): strutture di questo tipo rivelano la presenza di un pianeta neonato, che sembra dare come un ‘calcio’ al gas creando delle turbolenze sotto forma di onde. Nel momento in cui il nuovo corpo celeste ruota intorno alla stella , tali onde assumono l’aspetto di una spirale; nello specifico, l’area caratterizzata da un intenso colore giallo rappresenta una di queste turbolenze dove dovrebbe trovarsi il pianeta in fieri.

Il sistema di Ab Aurigae non è nuovo a queste campagne di osservazione: il telescopio Vlt, con il suo strumento Sphere (Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet REsearch), lo aveva già tenuto sotto controllo nel 2019 e all’inizio di quest’anno e, in precedenza, anche il radiotelescopio Alma (di cui l’Eso è partner) vi aveva puntato lo sguardo, cogliendo i primi segni di un pianeta in formazione.Lo strumento Sphere, particolarmente sensibile per quanto riguarda le immagini, ha quindi permesso agli astronomi di confermare quei segni di ‘lavori in corso’ planetari individuati da Alma. Gli autori del saggio contano di proseguire ulteriormente questo filone di ricerca con Elt (Extremely Large Telescope), il nuovo telescopio che l’Eso sta costruendo.

In alto: il disco intorno ad Ab Aurigae dove sono stati individuati le tracce del pianeta nascente. L’immagine è stata realizzata con Sphere (Crediti: Eso/ A. Boccaletti et al.)