Non era lava, ma fango. I misteriosi canali sulla superficie di Marte che sembravano antichi flussi di lava sono in realtà il prodotto di imponenti fiumi fangosi. È il risultato di uno studio internazionale pubblicato oggi su Nature Geoscience.
Esistono decine di migliaia strutture sul mondo rosso, lunghe diverse centinaia di chilometri e larghe oltre 12 metri, che ricordano i canali scavati dalle più potente inondazioni verificate sul nostro pianeta. L’ipotesi dell’origine lavica è stata formulata sulla base delle immagini scattate dalle sonde marziane, perché nessun rover è ancora riuscito a visitare queste zone.
Il nuovo studio ha simulato il movimento degli antichi flussi sul pianeta rosso utilizzando la cosidetta Camera Marziana della Open University britannica. I risultati mostrano che il responsabile della costruzione di questi canali è stato appunto il movimento del fango, che su Marte si comporta in modo diverso rispetto alla Terra perché congela molto più rapidamente, formando una crosta ghiacciata. Questo flusso fangoso avrebbe scavato la superficie del giovane mondo rosso, diversi milioni di anni fa.
Secondo gli scienziati, la forma ricorda effettivamente quella dei flussi lavici, in particolare la lava a corda, un tipo di lava molto fluida che raffreddandosi produce una sottile pellicola in superficie. Il fango ha avuto dunque un ruolo cruciale nel modellare la superficie del pianeta rosso. Questo fenomeno, che gli autori dello studio hanno chiamato vulcanismo di fango, potrebbe spiegare anche forme simili trovate su altri oggetti del Sistema solare.