Nonostante il lockdown abbia rallentato anche le attività spaziali, la corsa allo spazio sembra stia riprendendo pian piano il ritmo.

Dopo l’annuncio della prima missione di esplorazione marziana, la Cina si prepara al volo di prova del lanciatore Long March 5B. Lo scorso 29 aprile il razzo è stato implementato presso il Wenchang Satellite Launch Center, come mostrano le immagini condivise sui social media cinesi.

Obiettivo principale del volo di prova sarà testare il Long March 5B per il lancio in orbita bassa terrestre. In caso di successo, il lanciatore non solo potrebbe partire per la prossima missione  cinese su Marte Tianwen-1, ma potrebbe essere utilizzato anche per lanciare in orbita il modulo principale ‘Tianhe’ della stazione spaziale cinese, nel 2021.

A bordo del lanciatore volerà un prototipo di un veicolo spaziale di nuova generazione che sarà caricato con quasi 10 tonnellate di propellente, per simulare un peso complessivo analogo a quello del modulo della stazione spaziale – pari a oltre 20 tonnellate.

Il nuovo veicolo spaziale, progettato per l’esplorazione dello spazio profondo, nel corso del test dovrebbe raggiungere un apogeo di circa 8.000 chilometri. Una volta raggiunta l’orbita terrestre bassa, la navicella utilizzerà la propria propulsione per spingersi verso l’orbita prestabilita per poi effettuare un rientro controllato a Terra. Il veicolo sarà in grado di trasportare fino a sei astronauti, o tre membri dell’equipaggio e 500 chilogrammi di carico. 

Date le misure introdotte per contenere il Covid-19 e il fallimento del lancio del Long March 7A avvenuto a marzo, il volo di prova del Long March 5b – inizialmente previsto per la fine di aprile – è stato posticipato al 5 maggio, ma ancora non sono state rilasciate comunicazioni ufficiali.

Anche il Centro spaziale europeo di Kourou, nella Guyana Francese, torna operativo e dall’11 maggio riprenderà le attività spaziali, rispettando gli standard di sicurezza sanitaria. A comunicarlo è l’industria aerospaziale italiana Avio di Colleferro, che si occupa della realizzazione dei lanciatori Vega. Secondo quanto riportato da Avio, l’Agenzia spaziale francese (Cnes) e Arianespace hanno confermato il ritorno graduale all’operatività del centro spaziale a partire da maggio.

A causa del lockdown le operazioni necessarie alla missione Ssms (Small Spacecraft Mission Service), che avrebbe celebrato il lancio numero 16 di Vega, erano state sospese.

Con la riapertura del centro, il personale necessario allo svolgimento delle attività di preparazione di Ssms tornerà operativo a partire dal 25 maggio, per consentire lo svolgimento della missione –  prevista originariamente per la fine di marzo –  entro la metà di giugno. Obiettivo di Ssms è quello di fornire al crescente mercato istituzionale e commerciale delle piccole navicelle, una nuova possibilità per la condivisione dei lanci. 

«Mentre in Italia le nostre attività di produzione e di ricerca e sviluppo proseguono durante l’emergenza Covid-19 – ha commentato Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio – la riapertura del centro spaziale in Guyana ci permette di tornare velocemente anche sulla rampa di lancio per la missione numero 16 di Vega con l’innovativo dispenser, che immetterà appunto in orbita circa 50 satelliti in un’unica missione. La campagna di volo a Kourou avverrà seguendo appunto i più alti standard di sicurezza per i nostri colleghi, come tutte le attività nei nostri stabilimenti durante questo periodo di emergenza».