Ieri si è registrata un’altra giornata molto positiva nel cammino del “commissioning” di Metis, il coronografo a bordo di Solar Orbiter, sonda che sta viaggiando verso il Sole e adesso si trova a circa 35 milioni di km di distanza dalla Terra e a 0.78 unità astronomiche dal Sole, in viaggio verso il primo incontro gravitazionale con Venere, primo passo verso l’immissione di Solar Orbiter in orbita solare.

È stato completato con successo il test sul canale UV, che fornisce per la prima volta immagini della corona solare nella riga Ly-alpha dell’idrogeno neutro.

Nonostante l’emergenza covid-19 che ha costretto tutto il team di Metis a lavorare da casa, interagendo in remoto con ESOC, il centro di controllo delle missioni di ESA a Darmstadt, in Germania, è stato attivato il contatto interattivo con lo strumento.

Durante la seconda apertura in volo della porta di Metis è stata acquisita la prima immagine UV che ha mostrato l’emissione Ly-alpha della corona equatoriale tra 4,7 e 8,5 raggi solari, corrispondondenti all’attuale campo di vista di Metis, malgrado la non ancora ottimale configurazione di occultamento del coronografo.
Metis sarà il primo coronografo che utilizzando un singolo telescopio produce simultaneamente immagini in banda UV e in banda visibile, fondamentali per comprendere la fisica delle due principali componenti della corona solare: elettroni e idrogeno.

Queste prime immagini attestano il proficuo lavoro di tutto il team Metis, realizzato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) in collaborazione con l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e con il Cnr, diverse università italiane e istituti di ricerca sparsi in tutto il mondo, in particolar modo il team dell’Istituto Max Planck per le ricerche sul Sistema Solare di Gottinga, in Germania, che è partner nella fornitura dei due rivelatori del coronografo, entrambi “commissionati” con successo.

Ma il “commissioning” non è ancora finito: adesso tutto l’impegno è concentrato verso un ulteriore importante passo in avanti, il prossimo 15 maggio quando verrà ottimizzato l’allineamento degli occultatori del coronografo, che permetterà di avere la vera prima luce simultanea nei due canali dello strumento.