L’attività sismica della luna di Saturno, Encelado, potrebbe fornire indizi sullo spessore della sua crosta di ghiaccio e sull’abitabilità del suo oceano nascosto. Lo afferma uno studio condotto dalla Nasa e pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Planets.

Encelado ha un diametro di circa 500 chilometri ed è quasi interamente ricoperto di ghiaccio. La sua superficie luminosa riflette la maggior parte della luce solare, rendendola molto fredda, e la comunità scientifica ritiene che il ghiaccio racchiuda un oceano liquido sottostante. 

La luna sperimenta enormi forze di marea causate da Saturno e dagli altri satelliti più grandi. Questi movimenti all’interno di Encelado riscaldano il suo interno, incrinano la superficie e talvolta provocano la fuoriuscita di geyser di vapore acqueo attraverso fessure chiamate fratture a striscia di tigre.

I ricercatori si sono serviti delle piattaforme antartiche terrestri come analogo di Encelado, dato che su queste ultime possono verificarsi  piccoli terremoti. Nel dettaglio, gli scienziati hanno analizzato i dati raccolti dai sismometri lungo la Ross Ice Shelf tra il 2014 e il 2016 e li hanno confrontati con le immagini satellitari dell’area. Hanno prestato particolare attenzione a due sismometri, posti vicino a grandi spaccature sulla lastra di ghiaccio.

Successivamente, hanno messo in relazione l’attività sismica con le sollecitazioni che si verificano lungo queste spaccature. La maggior parte dei terremoti sulla piattaforma di ghiaccio di Ross si è verificata quando le spaccature si stavano separando, un fenomeno che accade quando le maree stanno scendendo.

Non abbiamo misurazioni dell’attività sismica su Encelado, ma gli scienziati hanno creato modelli che hanno confrontato i tipi di fratture che hanno visto sulla superficie lunare con quelli sulla piattaforma di ghiaccio di Ross. Questi modelli hanno mostrato che la maggiore attività sismica su Encelado corrisponde a una maggiore attività delle maree. Il picco di attività sismica si verifica quando Encelado è 100 gradi oltre l’approccio più vicino a Saturno durante la sua orbita.

L’oceano sotto il ghiaccio, a questo punto, agisce come l’acqua all’interno di un pallone che viene agitato e le fratture del ghiaccio si creano nei punti di maggiore stress. I terremoti non sono massicci lungo queste fessure, anche nei periodi di picco di stress.

«Lo studio – afferma Mark Panning della Nasa – rappresenta un modo davvero fondamentale per indagare su come potrebbe apparire la sismicità su Encelado e su altri mondi ghiacciati attivati ​​dalle maree, osservando i casi analoghi che possiamo trovare sulla Terra».

Secondo quanto si legge nello studio, le informazioni sull’attività sismica potrebbero rivelarci di più sullo spessore della crosta di ghiaccio su Encelado. Al momento, non sono state pianificate missioni su Encelado, ma l’Esa sta pianificando la missione Juice che avrà l’obiettivo di studiare Europa, la luna ghiacciata di Giove. 

Uno studio simile potrebbe essere condotto su Titano, target della missione Nasa Dragonfly, in programma per il 2036. Come Encelado, Titano è ricoperto da una spessa coltre di ghiaccio che potrebbe racchiudere un oceano liquido ed è un candidato per la ricerca di potenziali forme di vita.