L’inevitabile necessità di effettuare ulteriori test di controllo hanno portato l’Agenzia spaziale europea e quella russa alla amara scelta di rimandare il lancio di della missione ExoMars. Un rinvio, che per la meccanica che guida il sistema planetario solare non può essere prima di due anni, a settembre 2022.
La missione, promossa dall’Agenzia Spaziale Italiana e dalla comunità scientifica del nostro paese, prese consistenza nella ministeriale dell’Esa svoltasi all’aja in Olanda nel 2008 e da quel momento l’Italia è stato il motore di questa missione, testimoniato dal ruolo dell’industria italiana e dal centro di controllo del Rover situato alla Altec di Torino, società mista Asi e Thales alenia Space.
Un interesse, quello italiano, fatto della capacità di ricerca della nostra comunità scientifica e che ci ha reso partner privilegiati nel settore dell’esplorazione planetaria anche con la Nasa.
Si dovrà quindi attendere il settembre del 2022. È il secondo rinvio. Il lancio del rover era inizialmente previsto nel 2018. Ma quanto accaduto al lander Schiaparelli ha reso giustamente prudenti sia Europa che Russia. Un fallimento risulterebbe assai più grave di un rinvio. D’altronde ad oggi solo la Nasa ha portato con successo lander e rover sul suolo marziano. Questa estate ci proveranno anche i cinesi. E venga meno l’invidia, il futuro dell’esplorazione umana è di tutti.