Crateri, alternanza di regioni scure e chiare e lunghe strutture sinuose, probabilmente riconducibili ad un’attività tettonica: sono queste le caratteristiche che, con un inedito dettaglio, spiccano nei due nuovi ‘ritratti’ di Ganimede, il satellite naturale di Giove recentemente ‘visitato’ dalla sonda Juno della Nasa.

La luna in questione, l’unica nel Sistema Solare ad avere una sua magnetosfera, è stata sorvolata da Juno lo scorso 7 giugno: scopo del fly-by è stato raccogliere informazioni su alcune delle sue principali peculiarità, quali composizione, ionosfera e magnetosfera, con un sguardo anche sulle radiazioni presenti nell’ambiente circostante.

Le immagini sono state realizzate dalle fotocamere JunoCam e Stellar Reference Unit. La prima, utilizzando il suo filtro verde, è riuscita a scattare un versante di Ganimede pressoché nella sua interezza e con una risoluzione di 1 chilometro per pixel. La seconda, invece, ha immortalato il lato in ombra della luna, rischiarato da una tenue luce diffusa da Giove, ad una risoluzione compresa tra 600 e 900 metri per pixel.

Il team della missione attende ulteriori foto del sorvolo nei prossimi giorni, soprattutto da JunoCam; la fotocamera ha realizzato altre versioni dello stesso ritratto (con i filtri blu e rosso), in modo che gli studiosi possano poi ricavare un’immagine a colori di Ganimede.

Il prossimo 5 luglio Juno ‘festeggerà’ cinque anni di attività scientifica nell’orbita di Giove, mirata a comprendere l’origine e l’evoluzione del pianeta. La missione, tramite l’Agenzia Spaziale Italiana, vanta un significativo contributo da parte del nostro Paese con lo spettrometro Jiram (strumento dell’Inaf-Iaps, realizzato da Leonardo) e lo strumento di radioscienza KaT (Ka-Band Translator, dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma, realizzato da Thales Alenia Space-Italia).

In alto: Ganimede fotografato da JunoCam (Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/SwRi/Msss) 

In basso: Ganimede fotografato da Sru (Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/SwRi)