La maggior parte delle galassie dell’Universo ha un cuore oscuro – un buco nero che occupa il centro galattico e divora tutti i corpi celesti nelle vicinanze con il suo irresistibile campo gravitazionale. La nostra Via Lattea non è da meno: il suo nucleo è occupato dal buco nero supermassiccio Sagittarius A*, che secondo gli astronomi ha una massa di circa 4 milioni di volte quella del Sole e costituisce l’oggetto attorno cui ruotano tutte le stelle della nostra dimora galattica.
Eppure, fino ad oggi, una fitta nube di gas caldo impediva agli scienziati di raccogliere dati abbastanza precisi da comprendere l’esatta provenienza delle radiazioni sprigionate dal famelico Sagittarius A*. Adesso per la prima volta c’è riuscito un team di ricerca guidato dal Max Planck tedesco, grazie al potente occhio del telescopio Alma in Cile.
Il risultato è stato inaspettato: l’emissione dal nostro buco nero galattico proviene da una regione di spazio molto più piccola del previsto. Il che implica una sorgente radio particolarmente intensa, che secondo il nuovo studio potrebbe puntare quasi direttamente al nostro pianeta.
Questa ipotesi, che sembra in accordo con le simulazioni al computer, dovrà essere validata da future osservazioni. Ma intanto le immagini raccolte da Alma sono due volte più precise di quelle prima disponibili, e la loro analisi permetterà di capire meglio la natura del cuore nero della Via Lattea.