Arte, progetto ideato da Argotec e coordinato e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, ha ricevuto il “2017 Innovation in Technology Development and Demonstration Award” dall’American Astronautical Society
Redazione21 luglio 2017
L’esperimento Arte (Advanced Research for passive Thermal Exchange) è stato insignito del “2017 Innovation in Technology Development and Demonstration Award” dall’American Astronautical Society in occasione dell’annuale ISS Research and Development Conference che si è tenuta a Washington, DC.
ARTE, progetto ideato e interamente realizzato da Argotec con il coordinamento e il finanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), è un dimostratore tecnologico contenente quattro heat pipe con fluidi a bassa tossicità che consente di testare questi dispositivi di scambio termico passivo in condizioni di microgravità. Il Politecnico di Torino, partner del progetto, ha supportato la creazione del modello di Terra dell’elettronica.
In vista delle future missioni in cui l’esplorazione umana si spingerà sempre più lontano, cresce l’interesse nella ricerca di soluzioni tecnologiche in grado di ridurre il controllo e gli interventi di manutenzione. In questo contesto, le heat pipe si configurano come una valida soluzione per il trasferimento del calore poiché sono sistemi passivi, il cui utilizzo non richiede un intervento umano e consente un considerevole risparmio in termini di manutenzione. Questi dispositivi, infatti, sfruttando il passaggio di fase del fluido contenuto al loro interno, trasfericono calore da una zona calda ad una zona fredda senza l’uso di pompe o strumenti che che coinvolgono parti in movimento. Sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) non sono presenti delle heat pipe all’interno degli ambienti abitati, poichè i fluidi utilizzati sono tossici e un loro eventuale rilascio comporterebbe un rischio catastrofico per la crew e la strumentazione di bordo. ARTE rappresenta quindi una svolta poichè la ricerca è stata incentrata su fluidi che garantiscano le prestazioni richieste e al contempo siano caratterizzati da una bassa tossicità.
Ulteriori prove dell’esperimento saranno svolti nei prossimi mesi dall’astronauta italiano Paolo Nespoli durante la sua missione VITA per poter terminare la qualifica del dispositivo.
«Siamo davvero onorati di ricevere questo premio dall’American Astronautical Sociaty – ha dichiarato David Avino, Managing Director di Argotec, alla cerimonia di consegna a cui ha partecipato anche l’astronuata italiana Samantha Cristoforetti – Questo riconoscimento internazionale è un importante risultato che conferisce al team di Argotec ulteriore motivo d’orgoglio per l’impegno e il lavoro svolto. I nostri ingegneri hanno curato il progetto in tutte le fasi, partendo dall’idea, nata proprio in azienda, passando alla realizzazione del payload finale per terminare con il supporto real-time dal Centro di Controllo di Argotec, in collegamento con NASA e con la Stazione Spaziale. La ricerca e l’innovazione sono la chiave della nostra azienda, con lo scopo primario di ottenere soluzioni in grado di supportare e migliorare non solo il futuro delle esplorazione spaziale ma anche le applicazioni coinvolte da potenziali ricadute terrestri».
«La futura esplorazione umana oltre l’orbita bassa (Luna, Asteroidi, Marte…) – ha aggiunto Marino Crisconio, Program Manager ASI dell’esperimento – richiede soluzioni tecnologiche innovative e l’ASI, in virtù dei propri diritti di utilizzazione scientifica della ISS, dà un contributo in questa direzione promuovendo e finanziando esperimenti tecnologici come ARTE».
ARTE è stato l’unico progetto europeo ad essere premiato.