Da cinque lustri è a spasso nel cosmo e la sua acuta vista nei raggi X gli ha consentito di fare delle scoperte che hanno avuto un profondo impatto su vari settori dell’astrofisica: l’occhio di lince in questione è Chandra, osservatorio a raggi X della Nasa, che proprio in questi giorni festeggia il 20° anniversario del lancio. Il viaggio di Chandra, infatti, è iniziato con la partenza dal Kennedy Space Center, avvenuta il 23 luglio 1999 a bordo dello Shuttle Columbia. La missione fa parte del programma Great Observatories della Nasa, insieme ai telescopi spaziali Hubble e Spitzer e all’osservatorio a raggi gamma Compton, quest’ultimo non più attivo. Per festeggiare degnamente il compleanno di Chandra, battezzato così in onore dell’astrofisico indiano Subrahmanyan Chandrasekhar, la Nasa ha realizzato una galleria di sei nuove immagini che evidenziano la vastità del suo campo d’azione e la varietà di oggetti celesti osservati.

Le foto spaziano dall’immensità dei cluster galattici ai primi bagliori delle stelle neonate e dimostrano come i dati nei raggi X completino efficacemente quelli raccolti in altre tipologie di luce. Chandra, la cui sensibilità ai raggi X è tuttora da record, ha spesso operato in sinergia con i compagni di programma Hubble e Spitzer, con altre missioni nelle alte energie come NuStar della Nasa e Xmm-Newton dell’Esa e con radiotelescopi di terra. Molti fenomeni su cui l’osservatorio a raggi X oggi è al lavoro – come gli effetti dell’energia oscura, l’impatto delle radiazioni stellari sugli esopianeti e gli esiti di eventi di onde gravitazionali – non erano noti quando fu progettato e assemblato. La prima idea di una missione di questo genere risale al 1976: la proposta fu formulata dagli scienziati Riccardo Giacconi (premio Nobel per la Fisica nel 2002) e Harvey Tananbaum (primo direttore del Chandra X-ray Center), ma ci sono voluti più di 20 anni per arrivare al lancio di Chandra, la cui vita operativa è stata estesa recentemente sino al 2024, con possibilità di ulteriori proroghe.

I sei soggetti protagonisti delle foto sono: il cluster galattico Abell 2146, la regione centrale della Via Lattea Sagittarius A* e la regione di formazione stellare 30 Doradus (le tre foto in alto, da sinistra a destra); l’associazione stellare Cyguns Ob2, la regione di formazione stellare Ngc 604 e i resti di supernova G292.0+1.8 (le tre foto in basso, da sinistra a destra). Cinque tra queste immagini sono frutto della collaborazione di Chandra con colleghi spaziali e di terra: Hubble, il telescopio MeerKat in Sudafrica, il Vlt dell’Eso e l’osservatorio Gemini (per le tre foto in altro, stesso ordine); Spitzer e il telescopio Isaac Newton alle Canarie e infine di nuovo Hubble (per le prime due foto in basso, stesso ordine).