La Nasa ha assegnato cinque contratti per fare ricerca sul modulo propulsivo dell’avamposto, il Power Propulsion Element

Fulvia Croci6 novembre 2017

Il Deep Space Gateway continua a prendere forma. Lo scorso 1° novembre, la Nasa ha assegnato cinque contratti per esaminare le varie possibilità di sviluppo del modulo propulsivo che potrebbe diventare l’elemento principale dell’avamposto cislunare. Le cinque prescelte, all’interno del programma Nextstep sono: BoeingLockheed MartinOrbital AtkSierra Nevada Space Systems e Space Systems Loral. Le aziende  avranno contratti della durata di 4 mesi per un valore complessivo di circa 2,4 milioni di dollari.

Ognuna di loro avrà la possibilità di sviluppare l’elemento propulsivo: il modulo, secondo quanto previsto dai progetti, genererà energia elettrica per l’avamposto consentendo gli spostamenti attraverso lo spazio cislunare grazie a un sistema di propulsione solare elettrica, oltre alla fornitura dei servizi per le comunicazioni. «La Nasa ha studiato la progettazione dell’elemento propulsivo per diverso tempo – commenta Mike Barrett, responsabile del Power Propulsion Element presso il Glenn Research Center – queste ricerche offriranno alle industrie la possibilità di proporre le loro idee a seconda delle tecnologie in cui sono specializzate».

L’agenzia spaziale americana ha anche sviluppato separatamente un sistema di propulsione solare elettrico da 50 kilowatt da installare sul modulo: questo apparato potrà essere sottoposto a modifiche in futuro, per adattarlo alle missioni dirette su Marte. Gli studi sul Power Propulsion Element sono gestiti separatamente da quelli relativi allo sviluppo dei moduli abitativi da utilizzare sul Deep Space Gateway e da quelli per altre applicazioni commerciali. Le aziende selezionate hanno comunque la possibilità di coordinarsi anche per le ricerche su quest’ultimo progetto. Il proseguimento sullo sviluppo dei vari elementi della stazione spaziale cislunare – secondo quanto dichiarato dalla Nasa – dipenderà dall’esito di questi ricerche e dalla pianificazione successiva. Il Deep Space Network infatti, non è ancora un programma formale dell’agenzia e necessita di ulteriori studi per poter prendere il via.