Look delle grandi occasioni per la Nebulosa Meridionale del Granchio (Southern Crab Nebula), che si è mostrata ad Hubble in tutta la sua colorata luminosità per festeggiarne l’imminente 29° anniversario dal lancio, avvenuto il 24 aprile 1990 con lo Shuttle Discovery. La nebulosa, ufficialmente catalogata come Hen 2-104, è situata a 18mila anni luce di distanza dalla Terra, nell’emisfero meridionale della costellazione del Centauro e deve il suo aspetto zoomorfo all’influenza di due stelle che formano un sistema binario. Si tratta di una gigante rossa, che sta emettendo i suoi strati esterni, e di una nana bianca, la cui gravità sta attirando parte dei materiali diffusi dalla compagna.
In seguito a queste interazioni, le due stelle si trovano immerse in un disco gassoso che si allunga tra l’una e l’altra e comprime la fuoriuscita di gas al punto di farlo muovere rapidamente sopra e sotto: il risultato è la forma singolare della nebulosa, che, oltre ad un granchio, potrebbe ricordare anche una clessidra. Le ‘zampe’ del Granchio sono costituite da bolle di gas e polveri, con bordi particolarmente scintillanti, che probabilmente sono zone in cui il materiale della gigante rossa entra in collisione con i gas e le polveri interstellari. Secondo gli astronomi, la fuoriuscita di materiale potrebbe durare poco in termini cronologici astronomici: solo qualche migliaio di anni. Quindi, la struttura esterna del Granchio avrebbe sulle spalle pochi millenni, mentre quella interna andrebbe attribuita ad un evento di fuoriuscita ancora più recente. Gli studiosi prevedono che, dopo aver esaurito il suo materiale, la gigante rossa collasserà e diventerà una nana bianca; dopo questo passaggio, il sistema binario sarà costituito da due nane bianche che daranno luogo ad una nebulosa planetaria.
Le prime osservazioni della Nebulosa Meridionale del Granchio risalgono alla fine degli anni ’60, ma all’epoca si era pensato che fosse semplicemente una stella. Indagini successive, condotte nel 1989 dall’osservatorio dell’Eso a La Silla (Cile), hanno messo in rilievo la struttura a bolle della nebulosa, ma solo nel 1999, grazie allo sguardo acuto di Hubble, è stato possibile comprendere la vera natura di questa entità. La foto celebrativa dell’anniversario è stata realizzata con un set di immagini in vari filtri colorati scattate dalla Wide Field Camera 3 del telescopio. Il prodotto finale, quindi, è un collage di osservazioni in cui i differenti colori corrispondono ad altrettanti gas: rosso per lo zolfo, verde per l’idrogeno, arancione per l’azoto e blu per l’ossigeno.