E’ in orbita intorno al suo obiettivo da meno di un anno ma ha già messo a segno diverse scoperte interessanti. Stiamo parlando di Hayabusa2, la sonda giapponese che lo scorso 24 febbraio è riuscita nell’impresa di atterrare sulla superficie dell’asteroide Ryugu, collezionando un campione di materiale dalla sua superficie. Ora, un team dell’Università di Tokyo, ha presentato i primi risultati degli studi su Ryugu, primo tra tutti quello riguardante la quantità d’acqua presente sull’oggetto, molto inferiore a quella prevista.
Un dato del genere, potrebbe cambiare i modelli attualmente in uso sull’origine e l’evoluzione del primo Sistema Solare e di conseguenza della Terra. Un secondo studio ha utilizzato lo spettrometro di Hayabusa2 per esaminare la composizione della superficie di Ryugu che sembra simile a quella delle meteoriti condriti carbonacee raccolte sulla Terra.
L’ultima ricerca, ha fatto il punto sulla formazione di Ryugu. Si stima che l’asteroide, sia nato da un corpo genitore molto antico e povero di acqua che si è frammentato nel corso del tempo: un dato che sarebbe confermato anche dalle osservazioni di Hayabusa2.