Missione conclusa per Opportunity, il rover più longevo di tutte le missioni su Marte. Le comunicazioni si erano interrotte dallo scorso 10 giugno, a causa di una potente tempesta di sabbia abbattutasi sul pianeta rosso e col passare del tempo la probabilità di un contatto di successo continuavano a diminuire.

Oggi, dopo 15 anni di permanenza sul suolo marziano arriva la conferma ufficiale dalla Nasa: il rover è rimasto troppo a lungo esposto alle basse temperature di Marte, prima di rivedere nuovamente il Sole e ricominciare a catturare preziosa energia per riattivare l’elettronica di bordo. L’agenzia statunitense, dopo gli innumerevoli tentativi volti a ristabilire la comunicazione radio, ha deciso quindi di concludere la missione. L’annuncio è stato dato durante una diretta streaming sul canale ufficiale dell’Agenzia spaziale statunitense, alla quale hanno preso parte 11 esperti, fra cui l’amministratore della NASA Jim Bridenstine, il direttore del JPL Michael Watkins, e i responsabili del rover Opportunity.

Antenato di Curiosity, Opportunity– affettuosamente ribattezzato Oppy – è partito il 7 luglio 2003 ed è atterrato sul pianeta rosso il 25 gennaio 2004 insieme al gemello Spirit, rimasto attivo fino al 2010. Entrambi hanno analizzato il terreno marziano e la sua composizione. L’avventura di Oppy però è durata oltre cinquemila albe e altrettanti tramonti, che mese dopo mese hanno permesso al rover della Nasa di raccogliere una miniera d’oro d’immagini e dati. Nel suo lungo viaggio il rover ha esplorato la Perseverance Valley, l’antica formazione presumibilmente forgiata dall’azione erosiva di un flusso che scorreva sul pendio interno del vasto cratere da 22 chilometri di diametro Endeavour, scovando potenziali indizi sull’acqua presente in un’epoca passata in alcune rocce sferiche particolari.

Anche se la missione si è conclusa, la carriera di Opportunity – così come quella di Spirit – rappresenta un risultato di gran lunga superiore a qualunque aspettativa: la durata inizialmente prevista per la missione era di 90 giorni, e l’agenzia spaziale statunitense non si aspettava che i rover sarebbero sopravvissuti al loro primo inverno marziano.