Un team di astronomi guidato del Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics, ha osservato per la prima volta un deflusso molecolare che supera il disco situato intorno a una giovane stella. BHB07-11, incorporato nel nucleo denso di Barnard 59 parte di una vasta nebulosa di polvere interstellare chiamata Nebulosa Pipa. Le osservazioni sono state effettuate con il radiotelescopio Alma dell’Eso e i risultati sono stati pubblicati su Astronomy & Astrophysics.
Uno delle questioni sulla formazione stellare riguarda l’eliminazione del momento angolare del materiale in caduta nella nube molecolare in cui nasce una giovane stella. Secondo gli studi, il momento angolare viene rimosso sia da un vento stellare che soffia nelle vicinanze della stella sia da un vento proveniente da una vasta regione del disco protoplanetario situato attorno all’astro. Ciononostante, non conosciamo ancora con precisione l’origine di questi venti.
Per rispondere a questo quesito, gli scienziati del Max Planck hanno puntato gli occhi del telescopio ALMA su BHB07-11. La giovane stella è una candidata ideale per lo studio visto che è un oggetto stellare a bassa massa YSO (Low Mass Young Mass Stellar Objects) e la sua struttura e le caratteristiche dell’ambiente in cui si trova possono essere studiate nelle lunghezze radio. Questo è possibile proprio perché la polvere nel disco e nell’involucro della stella emette radiazioni termiche e le transizioni di rotazione di alcune molecole semplici possono tracciare i movimenti dei gas.
I nostri dati – sottolinea Felipe Alves del Max Planck – rivelano una visione senza precedenti della distribuzione delle polveri in un YSO. Abbiamo raggiunto un contrasto di luminosità migliore tra il disco circolare e il materiale circostante riuscendo anche a mostrare delle strutture a spirale”.
Ancora più interessanti, sono le osservazioni dei traccianti molecolari che mostrano un deflusso bipolare emesso in modo simmetrico rispetto al disco, a una grande distanza dal centro. Per la prima volta è stato possibile vedere che il materiale di deflusso è espulso non dal disco, ma oltre il suo bordo.
Questo nuovo dettaglio sul materiale di deflusso coincide con il sito di atterraggio del materiale in caduta dalla nube principale, che potrebbe essere tracciato utilizzando linee molecolari di formaldeide. “le molecole – conclude Paola Caselli co-autrice dello studio – sono strumenti preziosi per individuare in modo selettivo varie parti delle regioni co9mplesse dove nascono le stelle come BHB07-11 e sono fondamentali per rivelare molti dei processi fisici che ruotano intorno a questi oggetti celesti”.