Il mese di agosto a tutte o quasi le latitudini è un mese vacanziero. O almeno è inteso tale. Ma tra passato e presente e futuro, l’agosto del 2017 potrà essere annoverato tra i più prolifici dal punto di vista delle notizie spaziali.

Potremmo partire dall’eclissi odierna, visibile però solo dall’altra parte del mondo e alla quale dedichiamo uno specifico articolo, ma andrei per ordine partendo dall’inizio di questo mese per rivedere, con l’aiuto di immagini, quanto raccontato e ancora da raccontare.

 

Il 2 agosto è la prima conferenza stampa per l’astronauta dell’ESA, Paolo Nespoli, impegnato nella missione dell’Asi, Vita. Il veterano dello spazio, così come è chiamato da colleghi e appassionati, per i suoi 60 anni di età, è tornato nello spazio dopo 6 anni e non ha mancato di regalarci, come mostra la foto sopra, delle splendide immagini dell’Italia.

 

 

Altro appuntamento importante di agosto, l’inizio della fase finale dei tuffi della sonda Cassini tra gli anelli di Saturno, prima di dare il via al Grand Finale. È il 14 agosto, presente, e il prossimo 15 settembre, futuro, la sonda si tufferà nell’atmosfera di Saturno in un estremo “sacrificio” per la scienza che ha preso vita venti anni fa come frutto di una triplice collaborazione, Nasa, Esa e Asi che non ha precedenti nella storia.

 

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E se per il 19 agosto non abbiamo mancato di raccontare quanto deve la ricerca spaziale a Belka e Strelka, non possiamo non dimenticare la celebrazione dei 40 anni dal lancio della Voyager 2, il 20 agosto, o i 40 anni della sua gemella, la Voyager 1, lanciata appena 15 giorni prima. Dovevano sostare nel sistema gioviano per 4 anni e invece sono ancora in viaggio, avamposto umano nel mezzo interstellare (se non è già lo sarà).

 

 

Agosto 2017 è il mese durante il quale il team della missione Gaia dell’Esa ha rilasciato un’anteprima della mappa stellare della Via Lattea basata su dati preliminari raccolti su 18.5 milioni di stelle, e che, nella sua completezza, è attesa nel 2018. L’anteprima non manca però di fascino e si basa sulle stelle fin qui analizzate con una magnitudo superiore a 17.

 

 

Infine un futuro amarcord tutto italiano: il 26 agosto di 50 anni fa veniva lanciato, dalla base di Cape Canaveral, il primo satellite di telecomunicazioni italiano, il satellite Sirio. Progettato per una vita operativa di due anni, Sirio fu in realtà utilizzato per circa otto anni, fino al 1985, con sperimentazioni condotte non solo da ricercatori italiani, ma anche di Istituti di Regno Unito, Francia, Germania, Finlandia, Paesi Bassi, Stati Uniti e Cina.

E ora non resta che goderci quest’ultima tranche di agosto, prima che settembre ci regali qualche attesa sorpresa spaziale.