Usando il VLTI, l’interferometro del VLT, alcuni astronomi hanno ricostruito l’immagine più dettagliata di sempre di una stella – la supergigante rossa Antares. Inoltre hanno prodotto la prima mappa delle velocità del materiale che compone l’atmosfera stellare per una stella diversa dal Sole, rivelando un’inattesa turbolenza nell’enorme atmosfera di Antares. Il risultato dello studio è pubblicato dalla rivista Nature.
Antares, nel cuore della costellazione dello Scorpione, si distingue anche ad occhio nudo grazie alla sua colorazione rossastra. È, infatti, una stella supergigante rossa enorme e relativamente fredda che si trova negli ultimi stadi della propria vita, pronta per esplodere in supernova.
Un’equipe di astronomi, con a capo Keiichi Ohnaka, dell’Universidad Católica del Norte in Cile, ha sfruttato ora il VLTI (Very Large Telescope Interferometer o interferometro del VLT) dell’ESO all’Osservatorio del Paranal in Cile per mappare la superficie di Antares e misurare il moto del materiale sulla superficie. Questa è la miglior immagine mai ottenuta della superficie e dell’atmosfera di una stella che non sia il Sole.
“Per più di mezzo secolo abbiamo affrontato il problema di come le stelle come Antares perdano massa così velocemente nelle fasi finali dell’evoluzione,” commenta Keiichi Ohnaka, primo autore dell’articolo. “Il VLTI è l’unico strumento che possa misurare direttamente il moto del gas nell’atmosfera estesa di Antares – un passo cruciale nella direzione della soluzione del problema. La prossima sfida è di identificare che cosa provoca il moto turbolento”.
Usando i nuovi risultati, l’equipe ha creato la prima mappa bidimensionale di velocità dell’atmosfera di una stella diversa dal Sole. Le misure sono state ottenute con il VLTI che utilizzava tre dei telescopi ausiliari AT e lo strumento AMBER per produrre singole immagini della superficie di Antares in una piccola banda di lunghezze d’onda infrarosse.
Gli astronomi hanno trovato gas turbolento a bassa densità molto più lontano del previsto dalla stella e hanno concluso che il moto non può essere il risultato della convezione, cioè moti su larga scala della materia che in molte stelle trasfersicono l’energia dal nucleo fino agli strati esterni dell’atmosfera. Essi pensano che serva un processo nuovo, al momento ancora sconosciuto, per spiegare questi moti nell’atmosfera estesa delle supergiganti rosse come Antares.
“In futuro questa tecnica osservativa potrà essere applicata a diversi tipi di stella per studiarne la superficie e l’atmosfera con un dettaglio senza precedenti. Questo tipo di studi finora era limitato al Sole,” conclude Ohnaka. “Il nostro lavoro porta l’astrofisica stellare su un nuovo piano e apre una finestra completamente nuova all’osservazione delle stelle.”
Fonte: ESO