Bagliori blu che emergono da gas e polveri e illuminano le profondità dello spazio come in uno spettacolo pirotecnico: così si presenta all’obiettivo di Hubble la galassia a spirale Ngc 5559, situata nella costellazione settentrionale del Boote, a circa 240 milioni di anni luce dalla Terra. La galassia, scoperta da William Herschel il 10 aprile 1785, ospita, nei suoi bracci, delle vivaci nursery stellari, contraddistinte appunto dall’intenso colore blu che deriva dalle temperature altissime delle stelle appena sbocciate. L’immagine, che inquadra lo scintillante nucleo di Ngc 5559 e i suoi bracci in ‘fermento’, è stata realizzata dallo storico telescopio Nasa-Esa con lo strumento Wfc3 (Wide Field Camera 3).
Ngc 5559, nota anche come Leda 51155 e Ugc 9166, è nota per una supernova ricca di calcio scoperta nel 2001 e battezzata con il nome in codice di 2001co. Queste supernove, che hanno uno spettro dominato dalle linee del calcio, sono denominate anche ‘fast-and-faint’ (veloce e tenue), in quanto risultano meno luminose rispetto ad altre ‘colleghe’ ed evolvono più rapidamente. 2001co era stata individuata entro il disco della galassia vicino alle regioni di formazione stellare; tuttavia, in genere, le supernove ricche di calcio sono state osservate spesso in aree molto distanti dalle galassie, un fatto che ha sollevato numerosi interrogativi su cosa abbia dato loro origine.
Ngc, Leda e Ugc, sigle che ricorrono di frequente per classificare gli oggetti celesti, sono gli acronimi di alcuni cataloghi astronomici. Nello specifico, Ngc sta per New General Catalogue of Nebulae and Star Clusters, la monumentale opera pubblicata nel 1888 all’astronomo danese Johann Dreyer, mentre Leda si riferisce a Lyon-Meudon Extragalactic Database, un catalogo realizzato nel 1983dall’ Osservatorio di Lione e poi confluito nel 2000 nel database Hypercat. Ugc, infine, designa l’Uppsala General Catalogue, repertorio di oltre 12mila galassie osservabili nell’emisfero boreale, pubblicato nel 1973 dall’Osservatorio di Uppsala(Svezia).