Vecchi dati, nuove scoperte. Un team di ricerca guidato dalla Johns Hopkins University ha recuperato una serie di osservazioni realizzate tra il 2002 e il 2009 da Mars Odyssey, la sonda Nasa in orbita attorno al pianeta rosso da quasi 16 anni. Grazie alla nuova analisi, gli scienziati hanno trovato antiche tracce d’acqua vicino all’equatore di Marte, in una zona dove si pensava che il ghiaccio non potesse esistere.

Jack Wilson, leader dello studio pubblicato sulla rivista Icarus, ha ‘messo a fuoco’ una serie di immagini catturate dallo spettrometro installato su Mars Odyssey, migliorandole da 520 a 290 chilometri di risoluzione. «È come se avessimo ridotto a metà l’altezza orbitale della sonda – ha commentato il ricercatore – e questo ci ha dato una visione decisamente migliore di ciò che stava accadendo sulla superficie marziana al momento delle osservazioni».

In questo modo Wilson e il suo gruppo di ricerca hanno individuato una quantità inaspettatamente alta di idrogeno – che a latitudini elevate è un segno di presenza nascosta di acqua ghiacciata – in corrispondenza dell’equatore di Marte. In particolare, i dati riprocessati (parte inferiore dell’immagine in basso) mostrano le zone precise del pianeta che ospiterebbero ghiaccio: si passa all’equivalente acquoso di meno dell’1% (zone rosse) a più del 30% (zone blu scuro). Questo tipo di informazione è potenzialmente cruciale in vista delle future missioni umane sul pianeta rosso: una quantità accessibile di acqua ghiacciata sarebbe infatti un ingrediente prezioso nel selezionare i luoghi di atterraggio delle prime navicelle con equipaggio.